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Volley, Mondiali 2014 – Italia, che girone della morte! Le avversarie ai raggi X

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Girone della morte. Questa è la Pool D dei Mondiali 2014 di volley maschile, pronti a scattare domani sera. Quella in cui, sfortunatamente, l’Italia ha trovato il suo posto.

Ci sono tre delle prime quattro formazioni dell’ultima World League (oltre agli azzurri terzi, gli USA vincitori e l’Iran quarto); c’è la squadra più in ascesa del movimento (l’Iran); c’è la rivelazione delle ultime due stagioni (Belgio); c’è la formazione rognosa per eccellenza (Francia); e non manco il materasso di turno (Porto Rico).

Vediamo più da vicino gli avversari degli uomini di Berruto, in rigoroso ordine alfabetico.

 

BELGIO – Torna a un Mondiale dopo 36 anni (18esimo posto nel 1978). Hanno conquistato la qualificazione sconfiggendo la Francia a Parigi e sono esplosi nelle ultime due stagioni. Agli Europei 2013 si sono tolti lo sfizio di costringere l’Italia a giocare gli ottavi di finale, poi hanno ben impressionato nell’ultima World League.

Sono una squadra molto giovane, compatta, fanno dell’organizzazione di gioco e della precisione i punti di forza. Sicuramente rognosa, completa, molto difficile da battere. Si preannunciano match equilibrati, tirati e sofferti.

Gli uomini di punta non mancano: Sam Deroo, Pieter Verhees, Gert Van Wale, Van Den Dries, l’eterno capitano Depestele.

 

FRANCIA – Si presentano per riscattare l’undicesimo posto del 2010, anche se replicare lo storico terzo posto del 2002 è davvero impossibile.

Nel 2014 hanno partecipato al secondo livello della World League (hanno realizzato il maggior numero di punti dell’intero torneo), ma hanno poi clamorosamente mancato la qualificazione alla Final Six perdendo contro l’Australia.

Devono ancora esibire il meglio come Squadra, sono dotati di un buon muro e di un bell’attacco pungente, ma il loro punto di forza sta nelle individualità: Earvin Ngapeth, Kevin Le Roux, Benjamin Touniutti, il giovane Kevin Tillie figlio del coach, Guillaume Quesque.

Nelle loro giornata migliori, con i reparti collegati alla perfezione, con concentrazione e precisione, sono un osso duro davvero per tutti. Temibili, anche considerando la storia e la tradizione dell’eterna sfida Italia vs Francia.

 

IRAN – La squadra rivelazione dell’ultimo biennio, esplosa definitivamente dopo tanti tentativi, con un lavoro perfetto iniziato dal guru Velasco e ora portato avanti da Bovan Kovac. Nel 2010 furono solo 19esimi, risultato che sarà sicuramente migliorato in questa rassegna, la sesta per i Campioni d’Asia.

Quarti nell’ultima World League (persa la finale per il bronzo proprio contro l’Italia)e nell’ultima Grand Champions Cup, in grado di sconfiggere tutte le big del volley internazionale: Italia, Russia, Brasile. Saranno sicuramente protagonisti in Polonia, autentica mina vagante, capace di mettere ko qualsiasi avversario.

Il loro gioco si basa molto sulla velocità, sui primi tempi, su un muro molto tonico e su una grande grinta di squadra.

Le bombe di Mahmoudi, l’esperienza del capitano Marouf, la tecnica di Gholami, la potenza di Mousavi, la rapidità di Mirzahanpour sono i pilastri di questo grande Iran.

 

PORTO RICO – Cenerentola del gruppo D, squadra materasso contro cui non dovremo avere problemi. Sono stati gli ultimi a qualificarsi alla rassegna iridata (la quinta della loro storia) vincendo lo spareggione finale della zona caraibica. Difendono l’onorevole 13esimo posto del 2010. Solo un incredibile black out azzurro potrebbe complicare un incontro che andrebbe risolto nel giro di un’oretta di gioco.

 

USA – Sono i vincitori (a sorpresa) della World League, outsider di lusso per la conquista del Mondiale e l’avversario più temibile della Pool D. L’Italia li ha dominati a Firenze, con una delle migliori prove della stagione, sfruttando al meglio il servizio e una tonica prova a muro: proprio le stesse armi del Team Stelle e Strisce, che punta molto anche su un’ottima intesa tra il palleggiatore e il suo opposto.

Si presentano in Polonia con intenti bellicosi, provando a inseguire il difficile sogno di replicare il trionfo del 1986 (l’ultimo iridato fuori dai confini italo-brasiliani), sicuramente per eguagliare almeno la sesta posizione del 2010.

I Campioni Olimpici 2008 sono una delle formazioni più complete dell’intera rassegna: Matthew Anderson, Sean Rooney, Taylor Sander (MVP delle Final Six), David Lee, i Shoji, le stampatone di Max Holt. Ci sono tutti i mezzi per fare bene: con loro, sulla carta, ci giocheremo il primo posto nella Pool D.

 

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