Ciclismo

Vuelta a España 2014: i tapponi

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Anche quando inserire troppe montagne non faceva tendenza, nel senso che il Tour de France offriva lunghe settimane di pianura e cronometro interminabili, alla Vuelta a España, come del resto al Giro d’Italia, le salite non mancavano mai. E allora si diceva che chi vinceva un Tour era più completo, e chi vinceva in Italia o in Spagna era più scalatore…salvo poi accorgersi di come l’essenza del ciclismo sia rappresentata proprio dalle montagne.

Dopo alcune giornate relativamente tranquille, sebbene i GPM non manchino mai, il primo arrivo in salita è a La Zubia nella sesta frazione: ascesa breve (4.6 km) e regolare (7.8%) giusto per testare le gambe dei favoriti. Discorso simile ad Aramón Valdelinares tre giorni più tardi, con 8 km al 6.6% medio per fare qualche distacco tra i big. Nonostante la conformazione piuttosto uguale, nell’undicesima tappa verso San Miguel de Aralar aumentano le difficoltà: il dente conclusivo infatti misura 10 km e presenta un 7.7% di pendenza, senza lesinare strappi al 14.

Una giornata davvero impegnativa sarà la quattordicesima: prima dell’arrivo a La Camperona, 8.3 km al 7.5%, ci sarà una sorta di piccolo Galibier, ovvero il Puerto de San Glorio che misura ben 21 km al 5.8% medio e trascinerà i corridori su un lungo altipiano da cui partirà l’ascesa finale. L’arrivo storico, però, è senza dubbio quello del giorno successivo ai Lagos de Covadonga, uno dei traguardi con maggior fascino della corsa iberica: fanno male, fanno terribilmente male quei 12.2 km al 7.2%, soprattutto alla luce dell’ultima rampa letteralmente le porte dell’inferno con il suo 17,5%.

Un vero tappone “alpino” sembra invece il sedicesimo: La Farrapona-Lagos de Somiedo è solamente la quinta ascesa di giornata, tutte di prima o seconda categoria, ed è caratterizzata da un chilometraggio piuttosto impegnativo (ben 16 km) e qualche strappo al 12%: sin dalle prime battute, questa si presenta come la tappa nella quale poter pensare a qualche folle attacco da lontano. Il Puerto de Ancares, alla penultima giornata, rappresenterà l’ultimo appello con i suoi quasi 13 km all’8.7%, che peraltro faranno seguito ad un GPM di prima categoria: qui non saranno concesse distrazioni, a meno di vantaggi abissali.

 

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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