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Calcio, Conte come Tavecchio: “Troppi stranieri. La mia Italia…”

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Seconda conferenza stampa di Antonio Conte da ct azzurro, la prima dopo quella di presentazione di fine agosto. L’esordio si avvicina, il 4 settembre l’Italia sfiderà l’Olanda in amichevole a Bari. L’ex allenatore della Juventus, da Coverciano, ha dichiarato: “Sono ripartito con grandissimo entusiasmo, passione e forza e voglio trasmettere questo ai miei giocatori. Sono molto contento nell’aver visto le risposte dei giocatori, che hanno dimostrato di avere voglia di fare. Ho avuto sensazioni positive. Chi mio conosce sa come lavoro: io non regalo niente a nessuno. Oggi c’è questo gruppo ma non è detto che chi c’è oggi ci sia domani. Mi comporterò come mi sono sempre comportato, non c’è preclusione nei confronti di nessuno. Chi viene in Nazionale deve sapere cosa si fa e come rimanere. Voglio una squadra orgogliosa, umile e cattiva“.

Il ct ha ovviamente anche commentato la mancata convocazione di Mario Balotelli: “Abbiamo monitorato tutte le partite. Nelle convocazioni c’è chi è stato osservato, con qualcuno abbiamo avuto riscontri calcistici. Messaggi? Non ne devo mandare“. E, sull’attacco rivoluzionato dopo il flop in Brasile senza mai impensierire Costa Rica e Uruguay, ha aggiunto: “Ho convocato attaccanti con determinate caratteristiche, predisposti al mio tipo di gioco. Ai Mondiali si giocava con solo un attaccante di riferimento, con me si gioca con due punte. Su Cerci non abbiamo avuto riscontri calcistici, Insigne è più un esterno. Dicono che non ho convocato titolari, ad eccezione di Zaza. Ma se guardiamo nelle squadre i titolari sono stranieri“.

Stranieri, ecco il punto chiave. Come il presidente della Figc Carlo Tavecchio, anche Conte è d’accordo a cambiare fin dalla base il sistema: “Mi è capitato di vedere partite dal vivo e purtroppo certe squadre non avevano italiani in campo, o solo uno o due. Questo certamente non mi facilita il conto. Giusto che si facciano delle riflessioni, bisognerebbe anche con delle riforme importanti dare più spazio ai calciatori italiani, far sì che la Nazionale sia un traino per il calcio italiano. Vedere squadre di prima fascia con soli stranieri è allarmante. E’ necessario dar spazio agli italiani. Sulle riforme ci sono persone addette. Mi è stato assicurato che si cercherà di aiutare tutto il movimento. Anche a livello di settore giovanile non è semplice, persino le squadre Primavera sono piene zeppe di stranieri. Poche parole, molti fatti: bisogna rimboccarsi le maniche“.

 

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Foto da: FourFourTweet

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