Ciclismo
Ciclismo: Fabio Aru, un Mondiale da jolly
Con una Vuelta così, condita da due successi di tappa e una sfida entusiasmante con tanti atleti più quotati di lui, Fabio Aru non poteva non staccare il ticket per i Mondiali di Ponferrada: a 24 anni, appena alla seconda stagione tra i professionisti, il giovane sardo vivrà dunque la prima occasione in maglia azzurra nella massima categoria.
La forza dell’atleta di Villacidro, durante questi mesi così come nelle due grandi corse a tappe a cui partecipato, è stata certamente quella di gestirsi al meglio: non ha fatto un giorno di gara in più del necessario, né uno scatto, un allungo oltre a quelli che gli sono serviti per insidiarsi tra i più forti al mondo in montagna. Capacità del genere sono frutto senz’altro della sapiente gestione di Giuseppe Martinelli, ma anche di una sua intelligenza tattica che di solito si sviluppa solamente con anni di esperienza nel plotone principale.
Tutto questo parla a suo favore in vista dei Mondiali: certo, Fabio non è uno sprinter, come non lo è Vincenzo Nibali, e in caso di arrivo con atleti come Matthews, Valverde, Gilbert o Degenkolb sarebbe ampiamente battuto.Quale sarà il suo ruolo? Quello del jolly. Sfruttando una condizione atletica ancora al top, molto probabilmente Davide Cassani gli chiederà di fare corsa dura, che significa due cose: imporre un ritmo infernale sulle brevi salite per assecondare un tentativo di Vincenzo Nibali o provarci egli stessi, nei tratti dalle pendenze più impegnative. Probabilmente Aru non sarà così “marcato” come Nibali od altri atleti ancora più affermati, per cui un suo attacco improvviso potrebbe persino guadagnare spazio. Solamente la strada, tuttavia, saprà dimostrare l’effettivo valore iridato del giovane sardo.
foto: pagina Facebook team Sky
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com