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Ciclismo: Milano-Torino, la “doyenne” italiana

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Nel ciclismo la “Doyenne”, ovvero la Decana, è storicamente la Liegi-Bastogne-Liegi, corsa che si disputa dal 1892. Ma la decana italiana è senza dubbio la Milano-Torino, la cui storia si perde nelle nebbie del 1876, quando otto atleti (non ottanta: otto) attraversarono due dei tre vertici del triangolo industriale italiano.

Certo, poi tra interruzioni varie questa gara ottenne una buona regolarità solamente nel primo dopoguerra: erano i tempi di Costante Girardengo, cinque vittorie sulle strade di casa. Nel secondo dopoguerra, invece, la Milano-Torino riuscì a far crescere il proprio spessore internazionale: a fianco di Fiorenzo Magni, Arnaldo Pambianco e Franco Balmamion, vi trionfò anche un campione del mondo come Ferdi Kübler e un altro fuoriclasse come Miguel Poblet. Vennero poi gli anni di Franco Bitossi, Roger De Vlaeminck, Giuseppe Saronni e Francesco Moser, sino ad un’epoca contemporanea nella quale, tra discutibili calendari internazionali e alcune spiacevoli interruzioni, ha mantenuto una grande dignità: gli ultimi due vincitori sono infatti Alberto Contador e Diego Ulissi, che sul maestoso e storico Colle di Superga precedette Rafal Majka e Daniel Moreno.

Anche quest’anno sarà la salita verso la basilica, dove finì la propria epopea la più straordinaria squadra di calcio della storia, a decretare il vincitore di un degnissimo antipasto del Giro di Lombardia. C’è Alberto Contador, appunto, ma ci sono anche Frank Schleck, Ryder Hesjedal, Daniel Martin, Carlos Betancur e Alejandro Valverde a guidare la nutritissima pattuglia straniera: Fabio Aru e Michele Scarponi cercheranno di tenere alta invece la maglia Astana, mentre in casa Bardiani toccherà ad Enrico Battaglin, Francesco Bongiorno ed Edoardo Zardini, ma ci saranno anche l’intramontabile Davide Rebellin, Franco Pellizotti e l’azzurro Giampaolo Caruso.

Foto: pagina Facebook Tinkoff-Saxo

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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