Golf | Edoardo Molinari, due settimane in fotocopia: manca ancora qualcosa

Ci sta girando intorno da due settimane, ma gli assalti finora non sono mai andati a buon fine. Eppure, il bersaglio sembra essere oramai circondato, dopo i due tentativi falliti in Svizzera ed in Olanda. Manca, però, sempre quel quid necessario per centrare in pieno l’obiettivo, senza ulteriori divagazioni e altri piazzamenti che, ne siamo sicuri, cominciano a stare stretti anche ad uno come Edoardo Molinari, alla ricerca di una vittoria dopo aver mandato chiari segnali sul suo ritorno nell’élite del tour europeo.

Anche nel KLM Open, il leit-motiv seguito dal torinese è stato lo stesso del torneo precedente. Partenza fulminante, prime posizioni conquistate con relativa facilità e inesorabile declino nelle ultime 36 buche, con conseguente piazzamento appena al di fuori dei primi 10. Dopo i primi due round, Dodo cala fisiologicamente e qualitativamente, sprecando quanto di buono costruito fino a quel momento. Un problema evidentemente di testa più che di tecnica, date le mirabolanti prestazioni che Edoardo offre in apertura (si pensi al 62 all’European Masters), che conferma come, in fondo, non sia così diverso dal fratello minore: continuità di risultati, gioco solido e con pochi errori ma poca efficacia nei momenti caldi del torneo, con exploit iniziali lasciati a metà, a cui non seguono la giusta cattiveria e quel pizzico di sana arroganza spesso fondamentali per prevalere. Quasi come se i botti in partenza avessero un effetto boomerang su Molinari, quasi come se Dodo si ritrovasse a gestire qualcosa più grande di lui.

Il talento e l’estro a disposizione, tuttavia, sono notevoli e il 33enne potrà riprovarci subito in Galles, al Celtic Manor, dove Dodo vinse la Ryder Cup nel 2010 e dove finì al quarto posto nell’Open gallese nello stesso anno. Tutto pende a favore, insomma. Il campo amico, la condizione fisica, la fiducia nei propri colpi. Nulla, però, basterà senza quel tassello imprescindibile per completare il puzzle. E tornare a gioire dopo quattro lunghi anni.

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com