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Ciclismo

Mondiali ciclismo 2014, le pagelle: Kwiatkowski re! Italia, manca il finalizzatore

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Michal Kwiatkowski è il nuovo campione del mondo di ciclismo su strada. Dopo una gara dura e segnata dalla pioggia, il polacco (capitano unico della squadra) è riuscito a trovare il momento giusto per fare la differenza e portare a casa la maglia iridata a Ponferrada 2014. Analizziamo quanto visto in gara con le consuete pagelle di Olimpiazzurra.

KWIATKOWSKI Michal, voto 110 e lode: per lui, a 24 anni, questa corsa vale la laurea ciclistica. Con la squadra a completa disposizione si dimostra un grandissimo del ciclismo moderno. La Polonia fa la corsa per il proprio capitano, che entra in azione nell’ultimo giro. Spregiudicatezza e intuito lo portano ad attaccare sulla discesa bagnata che lo ha portato ad attaccare l’ultimo strappo con una decina di secondi scarsi sul resto del gruppo. Da lì non si gira più fino all’ultimo rettilineo, quando ha il tempo di alzare le braccia al cielo e godersi il successo.

GERRANS Simon, voto 7,5: grande favorito, vince lo sprint dei battuti. Tante lacune da parte dell’Australia nella gestione della corsa, troppo anarchica negli ultimi 50 chilometri. Alla fine si lasciano sfuggire Kwiatkowski e Gerrans, che forse non si è preso le proprie responsabilità fino in fondo, si è dovuto accontentare della medaglia d’argento. Come spesso gli capita, troppo attendista: questa volta è stato beffato.

VALVERDE Alejandro, voto 6: sufficiente solo perchè finisce sul podio, ma corre malissimo. La Spagna, nel Mondiale di casa, non si vede mai fino agli ultimi 20 chilometri. Il murciano sembra il più forte sull’ultimo strappo ma non ha la determinazione necessaria per salire sul gradino più alto del podio. Ennesima medaglia Mondiale per lui.

BRESCHEL Matti, voto 7,5: la Danimarca, nonostante una squadra non eccezionale, arriva ai piedi del podio dopo una gara da protagonista. Straordinario Valgren ad attaccare nel penultimo giro, Breschel resta con i migliori in salita e chiude quarto. Un animale (nel senso buono del termine) da Mondiale.

GILBERT Philippe, voto 7: è l’unico che prova veramente nel finale a dare tutto per riprendere Kwiatkowski. prima con uno scatto secco in salita, poi lavorando per Greg Van Avermaet nel finale. Alla fine il Belgio coglie un quinto posto discreto e nulla più.

KRISTOFF Alexander, voto 8: fa tutto quello che deve fare. Resiste in salita e regola il gruppo: purtroppo 7 uomini erano riusciti ad avvantaggiarsi e la sua volata vale poco o nulla. Corridore fantastico.

CANCELLARA Fabian, voto 5: amara la sua volata per l’undicesimo posto. In salita non riesce a tenere i migliori e alla fine chiude l’ennesimo mondiale anonimo. Probabilmente non al top della condizione, avrebbe comunque potuto fare meglio.

COLBRELLI Sonny, voto 8: fa tutto quello che può. In volata trova gente più forte di lui ma si sapeva già. È 13^ e migliore degli azzurri, ma passa addirittura decimo in cima all’ultimo strappo, non lontano dai primissimi. Emblematico delle potenzialità di questo corridore alle prime uscite a questo livello.

NIBALI Vincenzo, voto 5: è lui il capitano dell’Italia. Tutti gli altri, fatta eccezione per Colbrelli, vengono lanciati all’attacco già a 3 giri dalla conclusione. Eppure il siciliano, caduto nelle prime fasi di corsa, si spegne sul più bella, senza lasciare il minimo segno nella corsa. L’errore è suo, che evidentemente deve aver dato indicazioni alla squadra di sentirsi bene. Lontanissimo da quello del Tour, e anche in forma probabilmente avrebbe faticato.

ITALIA, voto 5,5: alcune buone azioni dell’Italia, che però sparisce completamente nei momenti chiave. Sono gli azzurri ad accendere la miccia e ad animare la corsa: belle, in particolare, le azioni di Fabio Aru e Giovanni Visconti, che poi però si brucia con un’azione solitaria senza alcune possibilità di fare male. Tanto fumo e pochissimo arrosto, un deciso passo indietro rispetto allo scorso anno. L’uomo giusto, sempre piazzato a Liegi e Amstel e recentemente visto in corsa, probabilmente è stato lasciato a casa e rispondeva al nome di Gasparotto. Esagerato affidarsi ad un Nibali in condizioni precarie per puntare ad una medaglia.

SAGAN Peter, voto 4: percorso perfetto per lui, un fantasma che chiude lontanissimo dai migliori. Non è la prima volta che al Mondiale delude, ma probabilmente non era mai andato così male.

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gianluca.santo@olimpiazzurra.com

Foto: Pagina Facebook Team Sky

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