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Ciclismo

Mondiali ciclismo 2014: una corsa da padrone, Kwiatkowski in Paradiso

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A parte qualche incertezza, quando la Polonia si è messa al comando nelle prime fasi di gara del Mondiale sono apparse subito chiare le intenzioni di Michal Kwiatkowski: il giovane atleta dell’OmegaPharma-QuickStep, tra i protagonisti delle classiche di primavera, sentiva la gamba giusta per fare la corsa nella prova in linea dei Mondiali di Ponferrada 2014. E, alla fine, ha avuto ragione.

Partiamo proprio dalle classiche del mese di aprile. Mai fuori dai 5 tra Amstel Gold Race, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi dopo aver vinto la Strade Bianche: molto resistente in salita e con un ottimo spunto veloce, impossibile lasciarlo fuori dai pronostici per la corsa di oggi. Un predestinato, ancora giovanissimo, classe 1990. A 24 anni, è il più giovane campione del mondo dal successo di Oscar Freire a Verona nel 1999. Lo spagnolo, dopo quella prima vittoria, avrebbe conquistato altre due volte l’iride in carriera, oltre a 3 Milano-Sanremo e una miridadi di altri successi.

Cresciuto molto negli ultimi due anni, Kwiatkowski si è imposto come uno dei corridori più completi del panorama internazionale, capace di piazzarsi in volate numerose come di vincere su salite brevi e non troppo dure. Lo scorso anno, tra le altre cose, riuscì a terminare il Tour de France in undicesima posizione, ad un passo dalla top 10, a dimostrazione della capacità di andare forte ovunque e di sapersi gestire in corsa. Quest’abilità gli è servita anche oggi, quando con spregiudicatezza, intuito e coraggio si è lanciato in discesa per fare il vuoto alle sue spalle quando mancavano 6 chilometri al traguardo.

Raggiunti in un paio di pedalate i fuggitivi di quel frangente di gara, Michal ha affrontato con passo costante ma molto brillante lo strappo di Mirador, punto cruciale di gara: una volta guadagnati 100 metri sugli inseguitori, nessuno p più riuscito ad avvicinarsi, nonostante il forcing prima di Philippe Gilbert e poi di Alejandro Valverde. Stesso destino, per gli inseguitori anche ne chilometri conclusivi, con il polacco che ha avuto tempo addirittura di esultare e rialzarsi prima di tagliare il traguardo a braccia alzate.

La corsa di oggi, per Kwiatkowski, vale una consacrazione a livello mondiale. Primo successo di un certo peso, visto che mai era riuscito a vincere una classica Monumento, e duro schiaffo alla sua nemesi Peter Sagan, ancora una volta impalpabile. Che il vero volto del ciclismo nei prossimi anni sia quello di Michal? Un giovane campione del mondo, ancora con tutta una carriera davanti per confermarsi e stupire tutti. Per il 2015, intanto, porterà una maglia particolare, con i colori dell’arcobaleno: la più significativa e la più bella che un ciclista possa indossare. 

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gianluca.santo@olimpiazzurra.com

Foto: Pagina Facebook Michal Kwiatkowski

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