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Ciclismo

Mondiali ciclismo Ponferrada 2014: gli “uomini di fatica” in azzurro

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Da sempre, nel ciclismo, i cosiddetti gregari rivestono un ruolo tanto importante, se non persino di più, di quello dei capitani. Un lavoro spesso oscuro, magari in quelle fasi di corsa ancora spente ma anche in quelle decisive, che possono determinare le sorti di una gara per una squadra in qualunque momento: se il gregario fa bene il suo compito, il capitano è chiamato a non fallire.

Per questo motivo, anche una nazionale che si appresta alla prova iridata deve avere, prima ancora delle “frecce”, un’ossatura solida, in grado di adattarsi ad ogni situazione di corsa e di difendere i vari Nibali, Aru, Visconti e perché no De Marchi prima delle fasi più calde. Pedina fondamentale in questo ruolo sarà senz’altro Daniele Bennati, uno degli atleti più esperti tra quelli selezionati da Davide Cassani: 34 anni da compiere a breve e una dozzina di stagioni in gruppo, il Pantera aretino si è trasformato da ottimo velocista a straordinario uomo squadra, tanto da diventare il compagno più fidato di Alberto Contador che non rinuncia mai a lui nelle corse a tappe. Bennati sarà il regista, il coordinatore in corsa che dovrà trasmettere ai compagni più giovani le tattiche e le disposizioni dell’ammiraglia. Ad affiancarlo in questo ruolo, un Manuel Quinziato di un anno più “anziano” che comunque, da straordinario passista qual è, sarà spesso in testa al gruppo a battere il ritmo.

Quando la corsa affronterà i tratti in salita, entreranno in scena i due Caruso, Giampaolo (classe 1980) e Damiano (classe 1987): scalatori puri, reduci peraltro dalle rispettive migliori stagioni in carriera, sono estremamente regolari capaci comunque di adottare quei cambi di ritmo necessari per fare male. Gli azzurri in gara saranno nove e i selezionati del ct romagnolo sono undici: probabilmente, per quanto sia difficile fare ipotesi, due tra Edoardo Zardini, Sonny Colbrelli e Davide Formolo dovrebbero sedersi in panchina. Si tratta di ragazzi giovanissimi, tra i 22 e i 25 anni di età, reduci però da mesi entusiasmanti: il duo della Bardiani è stato grande protagonista, ad esempio, alla Tre Valli Varesine di ieri, con Colbrelli che ha anche uno spunto veloce mai da scartare in casi come questi e Zardini, invece, più scalatore e uomo di fatica. Scalatore come Formolo, al primo anno tra i professionisti, ma già capace di sfiorare ripetutamente la vittoria.

Indipendentemente dalle scelte definitive che farà Cassani sulle riserve, i dati da cogliere sono due: l’apertura ad atleti sinora mai stati nel giro della nazionale, nell’ottica di un importante cambio generazionale, e la fiducia accordata a tanti scalatori, con l’evidente intenzione di fare corsa dura.

foto: feltet.dk

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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