Ciclismo
Mondiali mountain bike 2014: Fontana salva il medagliere, ma l’Italia c’è
“Sono contento. Per me questo successo vale doppio. Arrivavo al mondiale dopo una stagione deludente. Purtroppo niente era andato bene e questo era diventato un peso per me. Non riuscivo a fare risultato. Non riuscivo ad allenarmi. Non riuscivo neanche più a divertirmi...”: con queste dichiarazioni, rilasciate a solobike.it e riprese da Federciclismo, Marco Aurelio Fontana ha esternato tutta la propria soddisfazione per la medaglia di bronzo conquistata alla rassegna iridata di Hafjell.
Il podio del brianzolo, che eguaglia così l’indimenticabile risultato delle Olimpiadi londinesi, è peraltro l’unico conquistato dalla spedizione azzurra in Norvegia: si sapeva che, a fronte dell’importante ricambio generazionale in atto e di una stagione di Coppa del Mondo non troppo esaltante, sarebbe stato praticamente impossibile ripetere i quattro allori (2-1-1) conquistati a Pietermaritzburg dodici mesi fa. D’altronde era altrettanto importante non finire a zero, perché comunque negli ultimi anni l’Italia si è consacrata tra le migliori nazioni delle ruote grasse e del cross country in modo particolare: rispetto agli anni scorsi, è decisamente mancata la staffetta che ha schierato un quartetto inedito (Fontana ha ammesso di avervi rinunciato di comune accordo col d.t. Hubert Pallhuber) ed è stata condizionata da tre, sfortunatissime forature.
Nella gara femminile, Eva Lechner non è riuscita a ripetere i fasti di inizio stagione e di buona parte della sua carriera portando a termine una prova un po’ incolore di poco fuori dalla top ten; sotto le attese, tra le under 23, una Lisa Rabensteiner praticamente sempre tra le migliori cinque in Coppa del Mondo e scivolata oltre la ventesima piazza all’appuntamento iridato, mentre i risultati di una Chiara Teocchi autrice di un vero tour de force e di Greta Seiwald tra le junior, entrambe nelle dieci, sono senz’altro molto positivi. Oltretutto, il vivaio italiano al femminile conta di recuperare al più presto Greta Weithaler ed Emilie Collomb, già medagliate a livello iridato e reduci da qualche mese non troppo positivo.
Tra i maschi, la stessa prova élite che ha esaltato Fontana ha confermato una volta di più l’interessante e regolare crescita di Andrea Tiberi, ancora una volta nei primi quindici, mentre Gerhard Kerschbaumer, reduce da un ottimo lampo nell’ultima uscita in Coppa del Mondo, non ha dato seguito ad una brillante partenza perdendo posizioni importanti nel finale di gara. Per quanto riguarda le categorie giovanili, il nono posto di Moreno Pellizzon tra gli junior è decisamente positivo e frutta di una gara tutta l’attacco; negli under 23,Gioele Bertolini, pluricampione negli juniors, si sta invece ancora adattando nella nuova categoria.
Segnali confortanti, infine, da alcune delle discipline non olimpiche: Anna Oberparleiter è giunta sesta nell’eliminator, mentre Loris Revelli ha terminato ottavo tra gli junior nella spettacolare downhill. Nel complesso, sebbene lo score delle medaglie sia negativo se raffrontato a quello dell’ultima edizione, non mancano i motivi per guardare positivamente al movimento azzurro delle ruote grasse.
foto: Marius Maaseverd/Ego Promotion/pagina FB Marco Aurelio Fontana
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com