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Pentathlon, Mondiali 2014: titolo a Lesun, De Luca rimonta record, ma non basta

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Si chiude senza medaglie individuali per l’Italia un Mondiale di pentathlon nel complesso da non disprezzare, ma nel quale non mancano i rimpianti.

A Varsavia si è svolta quest’oggi la finale maschile. A laurearsi campione iridato, per la seconda volta dopo Roma 2012, è il russo Aleksander Lesun. Il 26enne è risultato ingiocabile o quasi per la concorrenza. Primo dopo la prova di scherma con 27 vittorie su 35 assalti, l’atleta dell’Est Europa si è difeso egregiamente nel nuoto (11°), prima di issarsi nuovamente davanti a tutti nell’equitazione. Nel combined event Lesun ha rapidamente ripreso l’egiziano Amro El Geziry (fin lì in testa con un rendimento pazzesco, mai oltre il terzo posto nelle prime tre prove), trionfando poi con 14 secondi di margine sul nord-africano. Nato a Il Cairo nel 1986, El Geziry può comunque festeggiare il primo alloro mondiale della carriera in una prova individuale.
Bronzo per il ceco Jan Kuf, già terzo in questa stagione nella prova di Coppa del Mondo svoltasi in Egitto. Il 23enne vanta un passato nel mondo della scherma, con quinto posto in una tappa di Coppa del Mondo juniores di spada nel 2011 a rappresentare il suo miglior risultato.

Quarta e quinta piazza rispettivamente per l’ungherese Robert Kasza ed il francese Valentin Belaud. Sesto, con ampio rammarico, l’azzurro Riccardo De Luca. Il portacolori del Bel Paese ha chiuso a 36 secondi dalla vetta, ma appena a 15 dal podio. Una prestazione compromessa nella frazione iniziale di scherma, dove l’italiano ha prevalso in appena 17 assalti, chiudendo 18mo. Tutto sommato discreto il nuoto, mentre positiva si è rivelata la prova di equitazione. De Luca è stato poi sontuoso nel combined event, dove ha fatto segnare il nuovo record del mondo (10’32″90), non sufficiente tuttavia per agguantare un metallo prezioso ampiamente alla portata. Per il campione d’Europa del 2012 si tratta comunque del miglior piazzamento di sempre in un Mondiale, ma l’impressione è che, dopo aver già ottenuto qualche lieve miglioramento nel nuoto, una volta registrata la scherma potrà finalmente dare l’assalto alle prime posizioni con costanza.

Solo ventiquattresimo, invece, Nicola Benedetti, molto lontano già dopo la competizione di scherma e affondato come di consueto nel nuoto (ultimo tempo).

Nella prova a squadre, successo per l’Ungheria (4462 punti) davanti a Francia (4372) e Cina (4346). Ottava l’Italia (3129), che in finale ha potuto schierare due soli atleti (Petroni e Poddighe erano stati eliminati nel corso delle qualifiche).

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federico.militello@olimpiazzurra.com

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