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Rugby Championship, 4^ giornata: gli All Blacks possono ipotecare il torneo

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Snodo cruciale per il Rugby Championship. La quarta giornata, infatti, potrebbe risultare già decisiva ai fini della classifica, in particolare la sfida del Westpac Stadium di Wellington. Il Sudafrica sbarca in Nuova Zelanda consapevole di non poter più sbagliare un colpo, dopo la sconfitta in Australia, mentre gli All Blacks avrebbero un’autostrada verso il trofeo in caso di vittoria. Possono nutrire ancora flebili speranze i Wallabies, ma contro un’Argentina con la verve e la qualità mostrata finora non sono da escludere sorprese.

All Blacks – Sudafrica

Alla vigilia del torneo, doveva essere la sfida per eccellenza. Le più forti al mondo che si contendevano il torneo più spettacolare del mondo della palla ovale. Sembrava tutto già scritto, ma le premesse non sono state rispettate in pieno da uno dei due superteam, ovvero gli Springboks. Per i sudafricani, di fatto, è l’ultima chiamata. E l’impresa non appare alla portata di una squadra, finora, a tratti svagata e mai scesa in campo con il giusto approccio mentale. Se contro l’Argentina la maggiore esperienza ha avuto un peso specifico importante, contro l’Australia non è bastata. Figurarsi contro gli All Blacks che, dopo lo stop della prima giornata, hanno trovato il ritmo giusto e sono riusciti ad inanellare tre vittorie convincenti, con cui si sono avvicinati considerevolmente alla vittoria del terzo Championship consecutivo. Un successo contro De Villiers&co., poi, ipotecherebbe il torneo con due giornate d’anticipo

New Zealand: 15 Israel Dagg, 14 Ben Smith, 13 Conrad Smith, 12 Ma’a Nonu, 11 Julian Savea, 10 Aaron Cruden, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read, 7 Richie McCaw (c), 6 Steven Luatua, 5 Jeremy Thrush, 4 Brodie Retallick, 3 Owen Franks, 2 Dane Coles, 1 Wyatt Crockett.
A disposizion: 16 Keven Mealamu, 17 Joe Moody, 18 Ben Franks, 19 Patrick Tuipulotu, 20 Sam Cane, 21 TJ Perenara, 22 Beauden Barrett, 23 Cory Jane.

South Africa: 15 Willie le Roux, 14 Cornal Hendricks, 13 Jan Serfontein, 12 Jean de Villiers (c), 11 Bryan Habana, 10 Handré Pollard, 9 Ruan Pienaar, 8 Duane Vermeulen, 7 Marcell Coetzee, 6 Francois Louw, 5 Victor Matfield, 4 Eben Etzebeth, 3 Jannie du Plessis, 2 Adriaan Strauss, 1 Tendai Mtawarira.
A disposizion: 16 Bismarck du Plessis, 17 Trevor Nyakane, 18 Marcel van der Merwe, 19 Lood de Jager, 20 Warren Whiteley, 21 Francois Hougaard, 22 Pat Lambie, 23 Damian de Allende.

 

Australia – Argentina

In Australia si punta alla continuità, l’Argentina a sfatare il tabù. I Pumas hanno raccolto evidentemente meno di quanto seminato finora, soprattutto nel doppio confronto con il Sudafrica, sfoderando delle prove collettive eccezionali per intensità e qualità. La minore profondità di organico ha notevolmente influito contro gli Springboks, ma contro i Wallabies, più discontinui e maggiormente avvezzi a ‘pause’ lungo il corso del match, gli argentini potrebbero far valere la loro forza fisica e la loro ruvidità nel breakdown.

Australia: 15 Israel Folau, 14 Peter Betham, 13 Tevita Kuridrani, 12 Matt Toomua, 11 Rob Horne, 10 Bernard Foley, 9 Nick Phipps, 8 Ben McCalman, 7 Michael Hooper (c), 6 Scott Fardy, 5 Rob Simmons, 4 Sam Carter, 3 Sekope Kepu, 2 Tatafu Polota-Nau, 1 James Slipper.
A disposizione: 16 James Hanson, 17 Pek Cowan, 18 Ben Alexander, 19 James Horwill, 20 Scott Higginbotham, 21 Matt Hodgson, 22 Nic White, 23 Kurtley Beale.

Argentina: 15 Joaquín Tuculet, 14 Juan Imhoff, 13 Marcelo Bosch, 12 Juan Martín Hernández, 11 Manuel Montero, 10 Nicolás Sánchez, 9 Martín Landajo, 8 Leonardo Senatore, 7 Juan Martín Fernández Lobbe, 6 Juan Manuel Leguizamón, 5 Matías Alemanno, 4 Mariano Galarza, 3 Ramiro Herrera, 2 Agustín Creevy, 1 Marcos Ayerza.
A disposizione: 16 Matías Cortese, 17 Bruno Postiglioni, 18 Nahuel Tetaz Chaparro, 19 Benjamin Macome, 20 Rodrigo Báez, 21 Tomás Cubelli, 22 Jerónimo De la Fuente, 23 Lucas González Amorosino.

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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