Tennis
Tennis: Andreas Seppi, una crisi durata tutto l’anno
La stagione tennistica sta volgendo al termine ed è già tempo di tracciare un bilancio del 2014 dei nostri azzurri. Dopo aver già parlato della seconda vita tennistica di un ritrovato Simone Bolelli, oggi è il turno di Andreas Seppi, che non ha passato sicuramente la miglior stagione della carriera.
Un anno negativo quello dell’altoatesino, in continua flessione e si spera possa migliorare in questi ultimi tornei, per esempio quello di Shenzen dove Andreas ha raggiunto i quarti sconfiggendo proprio Bolelli. I primi mesi sul cemento sono stati davvero deludenti, con l’eliminazione al secondo turno agli Australian Open da parte dell’americano Donald Young. I risultati hanno continuato a non arrivare e anche negli ottavi di Davis con l’Argentina è arrivata una brutta e netta sconfitta con Berlocq.
Anche l’arrivo delle terra rossa non ha agevolato la situazione e Seppi è apparso spegnersi di torneo in torneo, anche se al Roland Garros ha giocato abbastanza bene, fermandosi al terzo turno contro Ferrer. Sull’erba è stato un vero disastro e alcuni problemi fisici non hanno fatto altro che peggiorare il tutto: ritiro a Eastbourne senza nemmeno giocare ed eliminazione al primo turno a Wimbledon per merito dell’argentino Mayer.
Neppure i successivi tornei estivi sul rosso in Europa e il cemento americano hanno portato troppa fortuna all’azzurro, sconfitto al secondo turno anche agli Us Open. Un momento no che ha portato Corrado Barazzutti a scegliere Bolelli e non lui nella semifinale di Coppa Davis contro la Svizzera.
Purtroppo tutti questi risultati negativi non hanno fatto altro che peggiorare la situazione in classifica. Il 4 agosto è uscito dai primi 50 posti della classifica ATP, per la prima volt dal 7 novembre 2014. Adesso è numero 48 del mondo e l’obiettivo è quello di risalire qualche posizione prima della fine dell’anno. Il problema è quello di non essere certamente testa di serie al prossimo Australian Open e quindi il rischio di un tabellone durissimo è elevato.
Non c’è una vera spiegazione al calo di quest’anno e probabilmente è un misto di tante circostanze che si sono venute a creare tutte insieme. La freschezza atletica è spesso mancata e c’è stato anche un calo dal punto di vista psicologico, probabilmente dovuto ai risultati che faticavano ad arrivare. Spesso ci è sembrato di vedere in campo un Seppi spento, senza energie, ma comunque sempre educato e mai oltre le righe. Va dato all’altoatesino il merito di essere un vero gentiluomo con la racchetta: mai una parola fuori posto, mai un insulto o partite gettate via per un comportamento deprecabile. Non resta ora che resettare e cancellare il 2014 e ripartire il prossimo anno con maggior grinta e voglia di dimostrare di non aver già intrapreso una parabola discendente della sua carriera.
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Foto Tonelli per federtennis
andrea.ziglio@olimpiazzurra.com