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Tennis: la seconda vita tennistica di Simone Bolelli

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Nonostante la sconfitta nella semifinale di Coppa Davis, l’Italia del tennis torna da Ginevra con la consapevolezza di aver ritrovato pienamente un protagonista per i prossimi anni. Simone Bolelli è stato certamente il migliore degli azzurri nella tre giorni di Ginevra, disputando un ottimo singolare contro Federer e vincendo il doppio in coppia con Fabio Fognini il sabato, risultando più volte decisivo, visto che il ligure è apparso un po’ sottotono.

Una conferma quella del 28enne di Budrio, che in questo 2014 si è completamente ritrovato, ottenendo nuovamente risultati importanti nel circuito Atp e raggiungendo anche la posizione numero 76 in classifica Atp (ora è 77), suo miglior risultato dopo la caduta libera cominciata dalla stagione 2010, che ha portato Simone addirittura oltre la 350esima posizione nel marzo di quest’anno. Per la verità un momento di ripresa c’era stato anche nel 2013, ma l’ennesimo infortunio ha ritardato la rinascita sportiva del romagnolo. Purtroppo i numerosi stop fisici hanno condizionato l’intera carriera di un giocatore dotato di un talento straordinario, forse il miglior braccio a livello italiano, ma che non è mai riuscito a fare il definitivo salto di qualità.

Negli ultimi mesi è arrivata finalmente la svolta e l’ottimo lavoro con coach Umberto Rianna sta pagando. Le vittorie nel circuito Challenger, il terzo turno a Wimbledon e il secondo agli Us Open sono risultati importanti e che fanno ben sperare per il prossimo anno. L’obiettivo è quello di scalare il ranking il più velocemente possibile e di raggiungere magari quella posizione numero 39 che resta il miglior piazzamento per Simone, che in quella stagione raggiunse la finale nel Masters di Amburgo.

La partita con Federer in Davis è stata davvero entusiasmante e bisogna andare oltre alla sconfitta per tre set a zero, perchè il campione elvetico è stato perfetto al servizio, concedendo pochissimo all’azzurro. Un match che si è deciso solo per pochissimi punti, addirittura il primo set solo per uno, ed è mancato proprio il guizzo vincente all’emiliano per provare a vincere almeno un parziale. La scelta di Barazzutti di schierarlo fin dalla prima giornata ha comunque pagato,anche perchè Bolelli era certamente il più in forma ed era reduce da un match epico con Robredo agli Us Open, con sconfitta al quinto set dopo, ma con il rimpianto di un chiamata molto dubbia del’arbitro nel terzo, quando Simone conduceva per due set a zero.

La stagione non è ancora terminata e ci sono altri tornei sul cemento, dove Bolelli sa comunque esprimersi al meglio. Per il prossimo anno bisogna lavorare soprattutto sulla continuità di rendimento e di risultati, caratteristica che non ha mai contraddistinto più di tanto il bolognese, che è stato bravo a regalarsi una seconda opportunità in carriera.

 

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Foto Costantini per federtennis

andrea.ziglio@olimpiazzurra.com

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