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TIro a segno, Granada 2014: Italia, un Mondiale non straordinario…ma niente allarmi

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Dopo una kermesse di livello assoluto, come lo sono stati i Campionati Mondiali di Tiro 2014, è tempo di tracciare un bilancio su ciò che è stato fatto nel tiro a segno, relativamente ai nostri colori.

Certamente l’obiettivo possibile di tre medaglie a livello senior, più volte centrato dagli azzurri negli ultimi due anni, fra Olimpiadi e gare di Coppa del Mondo, non è stato raggiunto ma non c’è da disperarsi.

Un buon numero di carte olimpiche è stato comunque conseguito ed in ottica Rio 2016 si può tornare a lavorare consapevoli comunque di avere buone frecce nel proprio arco.

Petra Zublasing, medaglia d’oro nella carabina 10m aria compressa e finalista nella gara di carabina 3posizioni da distanza 50m, è certamente ad oggi il nostro miglior punto di riferimento al pari di un Niccolò Campriani che, anche per sua stessa ammissione, non ha trovato in questa edizione iridata i risultati a cui in passato ci aveva abituato, ma che senza ombra di dubbio saprà ritrovare. Inoltre avere la sicurezza di un atleta come Marco De Nicolo, 5° posto nella gara di carabina libera a terra da distanza 50m, fornisce sempre tranquillità; senza dimenticare gli altri elementi del comparto maschile e femminile della squadra, a cui aggiungere una straordinaria Martina Ziviani, argento nella carabina 10m aria compressa juniores.

Dalla pistola invece, le notizie “meno rassicuranti”.
Purtroppo quando si compete con questa arma l’imprevedibilità è sempre da mettere in conto. Ormai un gruppo di 40/50 interpreti, fra cui anche i nostri Andrea Amore, Giuseppe Giordano e Luca Tesconi, battaglia per entrare negli atti conclusivi delle specialità di “aria compressa” e “libera” e di conseguenza bisogna essere sempre al top se si vuole primeggiare costantemente.
Così come nella gara di “automatica” da 25m, dove Riccardo Mazzetti e Andrea Spilotro, autori comunque di un Mondiale positivo pur non avendo anch’essi centrato finali, devono sempre mettere in conto qualsiasi “variabile impazzita” soprattutto quando la posta in palio è altissima.
Al femminile diversamente, Giustina Chiaberto, Maura Genovesi e Susanna Ricci si sono “difese” in maniera egregia, date pure le aspettative meno elevate che c’erano su di loro. Da vere professioniste hanno sparato al massimo dimostrando, in ogni caso, di meritare la maglia della nazionale ed essendo di esempio anche per i giovani e le giovani leve come Dario Di Martino, firmatario di un Mondiale da urlo con tre argenti personali raccolti, e di Ilenia Marconi, positivo prospetto per il futuro.

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michele.cassano@olimpiazzurra.com

Foto: UITS

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