Tuffi
Tuffi, Mondiali giovanili: Europa sottotono, Italia indietro
Il mondo va, l’Europa annaspa. A conclusione dei Mondiali giovanili di tuffi 2014, disputati a Penza (Russia) da martedì a ieri, sono ben tredici su quattordici le medaglie d’oro conquistate da nazioni che non fanno parte del Vecchio Continente. L’unico trionfo europeo è targato Danimarca, di certo non una potenza dei tuffi internazionali, con il promettente Andreas Larsen (categoria B) capace di tornare a casa anche con un argento.
Se comunque tutto sommato questa è la media di ciò che avviene nelle principali manifestazioni della categoria senior, c’è un altro dato a spiegare l’unicità di Penza 2014 nel panorama recente dei tuffi mondiali. La Cina vince il medagliere (7-2-5), ma non domina come previsto. Brillano infatti anche Messico (1-2-2, con vittoria nel sincro maschile) e Australia (2-1-3, tanti gioielli ma una Maddison Keeney che nonostante i super coefficienti dimostra di pagare la tensione), mentre Colombia, Giappone e Stati Uniti d’America si affidano al loro principale talento per chiudere la rassegna con un oro a testa. Interessanti soprattutto i primi due casi, firmati Alejandro Arias e Nishida Reo: in futuro bisognerà tenere sempre più d’occhio queste forze emergenti.
Curioso il caso della Russia padrona di casa: nessun oro, con il flop di Yulia Timoshinina nella piattaforma (neanche in finale dopo la medaglia di Berlino), ma la cifra record di sette argenti ed un bronzo. Sempre lì, Lebedev e compagni, ma mai capaci di piazzare la zampata vincente per far risuonare il proprio inno. Per l’Europa da segnalare anche le tre medaglie di una Gran Bretagna capace di difendersi con orgoglio ed un bronzo della Germania, per la quale però Timo Barthel fallisce in tutte e tre le proprie gare l’appuntamento con il podio. Non pervenuta l’Ucraina.
Negativi, ancor più di quelli del Vecchio Continente, i risultati della spedizione italiana. L’unica finale raggiunta è targata Laura Bilotta, dodicesima dal metro con un errore fatale nell’uno e mezzo rovesciato. Per la cosentina, giunta al termine del percorso da junior, anche un’eliminazione negli estenuanti preliminari dei tre metri (trentacinque atlete per nove tuffi, gara di quasi tre ore) e un po’ di rammarico per essere arrivata forse esausta ad uno dei principali impegni della stagione. Il suo 2013-2014, tuttavia, sarà comunque ricordato al meglio per l’esordio in nazionale maggiore, l’oro ed il bronzo conquistati a Bergamo ed il quinto e quarto posto alle Olimpiadi giovanili.
Fuori da tutte le finali delle gare disputate Francesco Porco, Laura Anna Granelli e Giulia Belsasso. Tra errori, stanchezza, pochi punti di margine dal dodicesimo posto ed avversari più forti, l’Italia torna in patria senza gioie e con la consapevolezza di dover lavorare molto in futuro per tornare a competere con le principali potenze internazionali. Che, da oggi, parlano forse un po’ meno cinese.
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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com
Twitter: @FCaligaris
Foto da: Laura Bilotta Facebook