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Un anno sportivo eccezionale per la Francia… ou pas?

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I successi sportivi della Francia nell’anno in corso stanno particolarmente colpendo gli osservatori italiani, intenti a capire da dove provenga questa dilagante ascesa verificatasi negli ultimi tempi. Un punto di vista che conferma quella regola, vigente anche per i fenomeni politici, economici e sociali, che vuole la maggioranza delle persone rendersi conto di un evento o di un processo quando questo è già in pieno svolgimento, a discapito della lungimiranza e di un’osservazione che dovrebbe essere un po’ meno superficiale.

I fatti sono oramai sotto gli occhi di tutti: i successi francesi in ambito mondiale ed europeo si susseguono, ed anziché domandarsi le ragioni di questa ascesa per usarla come ispirazione in vista di un cambiamento radicale del sistema sportivo italiano, in troppi perdono tempo a manifestare, in modo più o meno celato, la propria sorpresa o invidia.

Chi si sorprende, non ha forse tenuto conto di molti aspetti. Da almeno sei anni, cioè dai Giochi Olimpici di Pechino 2008, la Francia è costantemente il Paese che ottiene medaglie olimpiche e mondiali nel maggior numero di sport a cinque cerchi assieme agli Stati Uniti, fatto che mette in risalto l’importanza di differenziare le proprie fonti di successo, per poter superare più facilmente gli eventuali passi falsi di alcune discipline. A ciò si aggiunge una vasta campagna di investimenti effettuati nel settore sportivo sin dalla candidatura di Parigi per ospitare le Olimpiadi del 2012, alla fine assegnate a Londra.

Per dimostrarvi come l’ascesa dello sport francese non sia un fenomeno nuovo, ma piuttosto un movimento continuo che dura da tempo, e che probabilmente non ha ancora raggiunto il suo apice, possiamo riprendere alcuni articoli scritti oramai un anno e mezzo fa, che sono perfettamente validi ancora oggi. Nel Febbraio del 2013 scrivevamo: “Per avere un successo sportivo di tali dimensioni, di qualsiasi Paese si parli, due elementi sono fondamentali: innanzi tutto, gli investimenti pubblici nel settore dello sport; in secondo luogo, il coinvolgimento dei bambini. Per ciò che concerne gli investimenti, la Francia ha fatto grandi sforzi, soprattutto fino a quando tutti erano convinti che le Olimpiadi del 2012 si sarebbero svolte a Parigi: sono stati messi in pratica dei piani di investimenti pari a quelli che in genere vengono erogati dai Paesi organizzatori dei giochi olimpici. Sul secondo punto, gli sforzi profusi sono stati ancora maggiori: tante sono state le iniziative per avvicinare i bambini agli sport più disparati e per fare in modo che non crescano con una cultura monosportiva incentrata sul calcio, sebbene questo resti lo sport più seguito in Francia”. Successivamente, nell’Aprile del 2013, dedicammo un articolo a quello che è lo stupefacente rapporto tra scuola e sport esistente in Francia, un modello che solamente pochi Paesi, principalmente quelli anglosassoni, possono permettersi di non invidiare. In basso all’articolo troverete i link necessari per rileggervi i due articoli.

Il rapporto tra lo sport ed i giovanissimi resta il vero punto cardine del modello francese, che infatti continua a prodigarsi per organizzare un gran numero di eventi europei e mondiali degli sport più disparati, permettendo poi alle scolaresche di assistere alle manifestazioni in maniera totalmente gratuita. Dare la possibilità ai bambini delle scuole elementari di conoscere e praticare il maggior numero di sport possibili è la più grande arma che un Paese può avere per avere un successo sportivo a tutto tondo e che non sia incentrato solamente su una manciata di discipline.

Per quanto concerne i risultati dell’anno in corso, va detto che vi sono state una serie di congiunture favorevoli. Innanzi tutto, gli sport che hanno fornito successi alla Francia negli ultimi anni si sono perlopiù confermati: parliamo ad esempio del judo, della canoa slalom, della mountain bike, della pallamano e dell’atletica, mentre a registrare una certa flessione, per via di una serie di eventi infausti tra infortuni e ritiri non previsti, è stato il nuoto. Altri sport hanno continuato la propria crescita, perseguendo obiettivi lanciati anni fa per renderli più popolari in Francia, come la pallavolo, l’hockey ghiaccio o la maratona, che beneficiano di veri e propri programmi nazionali per incoraggiarne la pratica tra i giovani. Infine, l’evento più importante è stato la resurrezione di tre sport: scherma, equitazione e vela hanno dato alla Francia solamente una medaglia a Londra 2012, mentre quest’anno i francesi hanno conquistato nel complesso undici medaglie iridate in queste discipline. Un evento importantissimo, visto che si tratta di tre dei cinque sport che hanno regalato alla Francia più successi olimpici nella storia delle Olimpiadi.

La crescita si è registrata anche negli sport invernali, con la Francia che ha eguagliato il suo record di medaglie d’oro alle Olimpiadi invernali (quattro) e stabilito un nuovo primato per quanto riguarda i podi totali (quindici). In tutto questo non sono mancate le delusioni, come in occasione dei Mondiali di tiro, dove i Bleus hanno ottenuto solamente una medaglia in discipline olimpiche, ma i tanti titoli ottenuti hanno messo in ombra i pochi insuccessi, che comunque dimostrano la possibilità di migliorare ulteriormente. In fin dei conti, a Pechino 2008 la Francia ottenne 41 medaglie, ma solamente sette furono d’oro: guardando alle proiezioni per Rio 2016, il vero incremento non si è registrato nei podi totali, ma proprio nella percentuale di ori, seguendo quella parabola ascendente che già si era vista a Londra.

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