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Pallavolo
Volley, Mondiali 2014. Italia alla deriva: anche l’Argentina passeggia sui resti azzurri
Prosegue il disastro Italia ai Mondiali di Polonia. Gli azzurri non invertono la tendenza e si arrendono (1-3) anche alla Argentina di Julio Velasco, al termine dell’ennesimo match pieno di rimpianti e di errori a ripetizione.
Come contro la Polonia l’Italia illude e si illude di poter finalmente ritrovare se stessa con un primo set da squadra di pallavolo, poi crolla sotto i colpi di un’Argentina tutt’altro che irresistibile e soprattutto a causa della valanga di errori e imprecisioni, della “solita” rassegnazione stampata sui volti dei giocatori che entrano ed escono dal campo in questo caso con la maglia bianca. Battuta, ricezione, attacco e difesa: in casa Italia non funziona nulla a dovere e la conseguenza è che anche una partita ampiamente alla portata come quella con i biancocelesti scivola via affossando sempre più il ranking di un’Italia la cui corsa a Rio si fa ogni giorno più complicata.
Il giorno di riposo sembra aver giovato agli azzurri che in avvio di partita mostrano le cose migliori. In particolare è la battuta a fare la differenza e a scavare il solco nel confronti dei sudamericani che si fermano a quota 17.
Nel secondo set, però, in casa Italia riprende la teoria degli errori, delle indecisioni che erano costate carissime in tutta la prima parte del Mondiale. L’Argentina ritrova la ricezione e un Conte all’altezza e pareggia il conto con il punteggio di 25-21. Il terzo set è lo specchio del Mondiale azzurro: l’Italia sembra in balia dei rivali, va sotto 8-14 sbagliando l’impossibile ma l’Argentina è tutt’altro che un’armata invincibile e restituisce il maltolto, facendosi raggiungere e superare (21-18). Tutto facile per gli azzurri? Niente affatto. Due ace consecutivi dei biancocelesti riportano in parità la situazione, l’Italia spreca due set ball consecutivi dal 24-22 (ancora ricezione orribile) e altri due ai vantaggi e ancora un ace argentino regala il set più combattuto alla squadra di Velasco.
L’Italia non c’è più. Va sotto di brutto (13-8) anche nel quarto set e ha un’impennata d’orgoglio nella fase centrale riportandosi sul 17-15 grazie a Sabbi ma il match di fatto finisce su una palla contestata (sarebbe stato il -1 per gli azzurri ma il punto va all’Argentina) e sono i sudamericani a chiudere con Quiroga sul punteggio di 25-21 che è l’ennesima mazzata sull’Italvolley alla deriva.