Pallavolo
Volley, Mondiali 2014 – Italia, dove sei finita? Un vero disastro: eliminati così, fa male…
L’Italia è sostanzialmente eliminata dai Mondiali 2014 di volley maschile. Così è. Inutile girare intorno a possibili calcoli, incroci di risultati, cabale e quant’altro. Questa Nazionale non ha più la forza di vincere le prossime tre partite né di sperare in qualcosa di clamoroso dalle altre formazioni.
Gli azzurri dovranno disputare ancora tre match (contro Polonia, Argentina e Australia) ma possono già preparare le valigie per tornare a casa lunedì mattina, al termine di una seconda fase che ci ha visto presenti per il rotto della cuffia e che poco potrà regalarci.
La banda Berruto era partita per la Polonia con l’obiettivo minimo di entrare tra le migliori sei del Pianeta ma soprattutto con la concreta speranza di potersi giocare una medaglia. Niente da fare. Sogni infranti in un percorso davvero indegno per i nostri colori: sconfitte nette contro Iran e USA, umiliati dalla Cenerentola Porto Rico, annichiliti anche da una Serbia tutt’altro che trascendentale.
Squadra senza grinta, probabilmente anche fuori condizione, quasi senza motivazioni, priva di quell’aggressività che sempre ci ha contraddistinto.
Lacunosi praticamente in tutti i fondamentali: attacco davvero molto impreciso, errori grossolani al servizio, deconcentrazioni banali su palloni tranquilli, confusione un po’ ovunque, mai capaci di sfruttare il contrattacco, mai stati in grado di piazzare break convincenti e continuativi.
Una formazione che, a guardare bene non ha trovato né capo né coda. Matteo Piano spodestato all’ultimo minuto (ma Buti ha giocato molto bene), i cambi intelligenti contro la Francia sono stati riproposti contro il Belgio ma poi sono affondati contro Porto Rico e USA; si sono portati tre opposti, salvo utilizzarne solo uno (Zaytsev) e l’altro (Vettori) solo causa infortunio dello Zar; Jiri Kovar ha sbagliato davvero molto e soprattutto in momenti cruciali (ha brillato solo col Belgio) ma non è mai stato sostituito.
Questa Italia aveva giganteggiato in World League: sei vittorie consecutive tra maggio e giugno, terzo posto conclusivo battendo addirittura gli USA vincitori della manifestazione. Era un gruppo che espugnava due volte il Brasile nel giro di 18 ore, che brillava nella cornice del Foro Italico, che annichiliva Polonia e Iran.
Non possiamo credere che quella meraviglia si sia rotta in meno di due mesi! Cos’è successo? Forse si era preparato troppo quell’appuntamento visto che ospitavamo le Final Six (tra l’altro non vincendo)? Problemi di spogliatoio? Travica lo ha lasciato presagire, ma non ha parlato chiaramente. Il resto del gruppo è stato zitto, provando ad analizzare solo le loro scialbe prove e un comportamento in campo che ha lasciato a desiderare sia tecnicamente che, soprattutto, caratterialmente.
Qualcosa si è rotto ed è innegabile. Berruto ha più volte affermato che si sono preparati a puntino a Cavalese, ma ora è abbastanza chiaro che qualcosa non sia andato nel verso giusto. Cosa saranno poi i protagonisti di questa spedizione a dovercelo dire.
Tante persone (noi in primis, come vi sarete bene accorti) hanno avuto fiducia in questa Italia, spingendola verso un sogno. Poi si poteva anche non vincere (Brasile e Russia sembrano, ancora, un gradino sopra di noi) ma di certo fare bella figura era quantomeno il minimo! Il castello è davvero crollato.
Dopo l’argento agli Europei 2011, il bronzo alle Olimpiadi 2012, il bronzo alla World League 2013, l’argento agli Europei 2013, il bronzo alla Grand Champions Cup 2013, il bronzo alla World League 2014 si è fatto cilecca nel momento più importante! Sempre a medaglia negli ultimi tre anni tranne che…al Mondiale, dove davvero contava.
Qualcuno chiede già la testa di Mauro Berruto. Aspettiamo ancora a pronunciarci in merito. Di certo ci sono due cose: che il coach piemontese ha toppato l’appuntamento clou, ma che ha in ballo l’importante progetto Rio 2016. Staremo a vedere…
Domani sera la Polonia. Almeno per una piccola reazione d’orgoglio e per provare a dare un dispiacere al fantastico pubblico locale che davvero sta organizzando un Mondiale fantastico.
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Luca46
10 Settembre 2014 at 23:33
Neanche pochi mesi fa si è vista una bellissima Italia. Probabilmente nel percorso che è stato impostato si è fatto qualche errore. L’Italia non c’è. Non ho colpe da dare a Berruto ne ai giocatori che a mio avviso mettono tutto l’impegno. Ora molte giocate non vengono anche per poca convinzione. Credo si debbano porre un bel po’ di domande per capire cosa non ha funzionato. Il gruppo c’è e le capacità anche, non può essere questa l’Italia. Purtroppo tutto è successo nel momento peggiore.
ale sandro
10 Settembre 2014 at 21:25
Premetto che da irriducibile tifoso azzurro spero ancora nelle 3 vittorie piene e negli incroci maledetti 😀
La delusione è tanta per questa squadra che in tanti amiamo,dagli addetti ai lavori ai semplici appassionati di pallavolo(come il sottoscritto) e non. In tre anni e mezzo si era visto tutto un altro percorso, fatto sicuramente di passaggi a vuoto e momenti difficili, ma la cosa che aveva caratterizzato l’era Berruto è stata per me la compattezza e il carattere oltre alle qualità individuali e di squadra, che gli stessi giocatori avevano più volte dimostrato anche nei confronti degli avversari di prima e seconda fase. E tutto questo aveva portato, con grande merito di Berruto, a riposizionare l’Italia nelle zone che più gli competevano ,come nel periodo ’89-’05, ovviamente con le debite proporzioni. Questa era la manifestazione dove si doveva raccogliere il primo frutto di tutto il lavoro. Non è stato così. Le motivazioni anche tecniche ben spiegate dagli utenti esperti in materia e dagli articolisti ci sono tutte e non fanno una piega le varie interpretazioni.
Mi permetto però di dire come per me la vera sorpresa in negativo sia stata la mancanza di lucidità e concentrazione, più di ogni altra cosa, che ha portato a vedere quello che è stato in queste 6 partite. Anche nelle vittorie, i set decisivi sono stati più sofferti del dovuto. Si potrebbe dire di tutto, dalle scelte del coach sui palleggiatori discontinui tra l’altro non aiutati dalle difficoltà in ricezione e difesa, degli errori nella ricostruzione degli attacchi, del coprire la diagonale piuttosto che la parallela sugli attacchi avversari e viceversa. Però queste sono cose che tutti gli azzurri presenti qui sanno fare. Ci vuole la guida che te lo spieghi al momento del bisogno certamente, ma era secondo me palese che non si trattava solo di problema su come mettere le manone a muro o di sapere leggere i movimenti del palleggiatore avversario. Quando ci sono troppi palloni in zona di conflitto non tirati su e poca comunicazione, c’è qualcosa di più del problema o limite tecnico secondo me.
La cosa negativa è che da un torneo come questo per gli azzurri , non vedo un evidente insegnamento, tranne che dal punto di vista mentale e caratteriale. Un’esperienza che almeno sotto questo profilo deve servire come motivazione per i prossimi due anni.
Per questo spero davvero non ci siano “mattane” federali, che secondo me non avrebbero alcun senso visto che si manderebbe all’aria il lavoro di quasi un quadriennio.