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Volley, Mondiali 2014 – Italia, è l’ora del riscatto! Sfida alla Serbia, l’impresa per sperare

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Oggi pomeriggio (ore 16.30, diretta RaiSport1) l’Italia inizia la sua seconda fase ai Mondiali 2014 di volley maschile. A Lodz l’avversario è dei peggiori, di quelli storicamente più temuti e sofferti: la grande Serbia.

La nostra Nazionale non ha molte alternative: deve vincere (e anche nettamente) se vuole proseguire la propria rincorsa in questa rassegna iridata, incominciata male e che al momento ci vede con due soli punti in classifica e una montagna da scalare per sperare di poter passare al turno successivo. Una sconfitta ci metterebbe sostanzialmente in ginocchio e ci obbligherebbe a fare la valigie con molto anticipo rispetto alle previsioni.

 

Capitan Birarelli ha affermato che “l’Italia può sconfiggere qualsiasi squadra“. Assolutamente vero, ma non l’Italia che abbiamo visto a Cracovia. Non gli azzurri umiliati da Porto Rico e caduti al cospetto di Iran e USA. Ci vorrebbe quel sestetto grintoso, aggressivo e indomabile che ha rimontato sulla Francia, unici capaci di sconfiggere i transalpini nella prima fase.

Ci crediamo ancora, ma serve davvero l’impresa. Abbiamo bisogno di un gruppo che abbia fiducia nei propri mezzi, che riesca a tirare fuori il carattere mancato settimana scorsa, che aumenti radicalmente il proprio tasso tecnico, che ritorni quello della World League.

Nelle prime cinque partite c’è stata troppa discontinuità, troppa poco cattiveria agonistica, molteplici errori. Il nostro caro servizio non ha funzionato, basse percentuali in attacco, il muro ha retto. Servirà davvero rasentare la perfezione se si vorrà uscire con i 3 fondamentali punti.

 

Il compito è reso ulteriormente difficile dall’assenza di Ivan Zaytsev, ritornato a Roma per curare la distorsione alla caviglia destra. Senza il fondamentale apporto dello Zar, i ragazzi saranno ulteriormente responsabilizzati. Giocherà Vettori che contro gli States non ha entusiasmato e sarà alla sua prima partita iridata da titolare. Da lui dipenderanno molte delle nostri sorti: speriamo che giochi al meglio, come ha dimostrato in alcuni incontri con la casacca di Piacenza, e che non si perda in errori e in discontinuità.

Dubbi sul palleggiatore: Baranowicz ha brillato contro Francia e Belgio, ma ha staccato contro gli USA quando invece abbiamo rivisto il miglior Travica.

Sugli schiacciatori la situazione sembra forse delineata: Kovar e Parodi sono i due titolari e dovrebbero essere riconfermati, ma vedremo se Lanza avrà spazio. Jiri si è esaltato contro il Belgio, ma la nostra speranza è che non si infili nei soliti tunnel di errori. Simone dovrà radicalmente migliorare e tirare fuori la verve che gli è propria.

Confermatissimi i centrali, il reparto che meglio sta funzionando: capitan Birarelli e Simone Buti, scatenati grazie agli ottimi primi tempi che vengono loro offerti. Vedremo se sarà riproposto il modulo con i due liberi.

 

La Serbia è squadra aggressiva, intimidatoria, storicamente a noi avversa. L’abbiamo sconfitta due settimane fa a Cavalese, prima della partenza per la Polonia, ma quella era soltanto un’amichevole. In un incontro ufficiale loro sono capaci di trasformarsi.

La loro prima fase non è stata entusiasmante: nettamente sconfitti dai padroni di casa nel match d’esordio, qualche difficoltà contro l’Argentina e un incontro col Messico meno facile del previsto. Questo, però, può dire poco: magari hanno deciso di trovare il picco di forma più in là nel torneo vista la loro facilissima prima fase.

Da tenere d’occhio il bomber Atanasijevic molto ben conosciuto da diversi nostri ragazzi che ci hanno giocato contro nell’ultimo campionato di Serie A, soprattutto da Macerata che ha giocato la finale scudetto contro la sua Perugia. Podrascanin, Stankovic e i loro muroni sono l’arma micidiale del gruppo slavo.

 

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1 Commento

  1. Al

    10 Settembre 2014 at 10:01

    La Serbia fa bene quello che dobbiamo iniziare a fare noi: usare il carattere per andare oltre i suoi limiti. Atanasjievic, Podrascanin, Stankovic etc sono senza dubbio ottimi giocatori, ma nel complesso inferiori ad altre nazionali, che però riescono a battere perché sanno esaltarsi. In campo sono un po’ prepotenti, questo serve a loro e distrae gli altri. Ora se l’Italia non ha la stessa testa, non è che debba mettersi a recitare, ma quando atleti esperti come i nostri giocano troppe partite sotto il loro livello (e lo sanno), devono spezzare queste catene, e la cosa più semplice è fare un po’ di casino. Dal punto di vista tecnico io sarei rimasto sull’unica formazione che ha giocato bene, con Vettori al posto di Zaytsev. Ma rimango fiducioso nelle scelte di Berruto, che ritengo il migliore allenatore al mondo, anche se ultimamente un po’ appannato. Parlerà il risultato.

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