Pallavolo
Volley, Mondiali 2014 – L’Italia tracolla in campo. Combatte con la Serbia, perde 3-0. Addio Mondiale!
L’Italia non c’è più. O meglio: non c’è mai stata. La nostra Nazionale tracolla a Lodz, perde nettamente contro la Serbia con un secco 3-0 (25-19; 29-27; 25-22) e dice sostanzialmente addio ai Mondiali, dopo una sola partita della seconda fase. Inutile fare conti, mettere in ballo se e ma: tre vittorie nelle prossime partite potrebbero non bastare, soprattutto serviranno tanti incroci favorevoli, ma ancor di più questo gruppo non sembra essere in grado di fare l’impresa.
Gli azzurri sono troppo spenti per essere veri. Dov’è la squadra che ci ha entusiasmato in World League? Nulla è cambiato rispetto alla brutta prima fase. Entrata in campo circospetta, errori di concetto, deconcentrazione su palloni semplice, attacco davvero a percentuali bassissime, servizio impreciso, falloso e che raramente fa male.
Siamo tenuti in partita dai tanti errori della Serbia, formazione sì rognosa ma che non ha fatto assolutamente nulla di trascendentale e che era sicuramente battibile da un’Italia appena appena in forma.
La reazione d’orgoglio c’è stata in un solo momento: sotto 16-12 nel secondo set, i ragazzi infilano quattro punti consecutivi, pareggiano i conti e combattono punto a punto fino a una lunga serie di vantaggi (abbiamo avuto anche un set-point). Quello è stato l’unico istante (durato non più di due minuti) in cui si è visto un po’ di carattere e in cui si è davvero sperato di invertire la rotta, uno dei pochissimi break infilati nella giornata e nell’intera competizione.
Poi crollano. Sul 2-0 c’è poco da fare: la rimonta è impossibile e poco cambierebbe alle nostre sorti. Il terzo parziale è chiuso, ma ancora per demerito degli slavi che non ammazzano mai l’incontro. La banda Berruto saluta molto prematuramente la Polonia e si prepara a fare le valigie: ci si era presentati per entrare quantomeno tra le migliori sei, si va a casa con un percorso bruttissimo e dieci giorni in cui si è visto tutto tranne che l’Italia.
Le sfide a Polonia, Argentina e Australia saranno un pesante obbligo che poco darà al nostro Mondiale (serviranno solo per portare a casa punti importanti per il ranking). Ormai è anche inutile credere a un recupero tenuto aperto solo dalla matematica.
L’infortunio di Ivan Zaytsev ha pesato sulla nostra squadra. Luca Vettori non è stato all’altezza del ruolo di opposto, sbagliando davvero molto e giocando a fasi alterne. Jiri Kovar è stato il solito: ha alternato momenti spettacolari (è stato lui a piazzare il break che ci ha consentito di ricucire nel secondo set) a blackout clamorosi e a gravissimi errori, soprattutto quando davvero contava mettere pallone a terra. Al suo fianco Simone Parodi ha disputato una discreta partita. I centrali Birarelli e Buti sono stati i migliori in campo, il muro ha funzionato, insieme ai primi tempi ma Travica in cabina di regia è stato tutt’altro che perfetto. Rossini e Colaci sono stati bravi in ricezione e in difesa, ma effettivamente i problemi erano più nella testa che in campo.
Atanasijevic, Nikic, Podrascanin, Lisinac hanno fatto il bello e il cattivo tempo. Attacchi e muri micidiali, nonostante qualche errori, sono stati il leit-motiv di un pomeriggio che rappresenta il capolinea del nostro volley.
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Al
10 Settembre 2014 at 21:08
Abbiamo giocato contro una squadra di seconda fascia, che per di più ci ha regalato l’opposto (Atanasjievic a livello di uno qualsiasi), e le abbiamo prese 3 a 0. E’ davvero ora di tornare a casa ad allenarsi, verranno giorni migliori. Secondo me oggi abbiamo perso soprattutto per due aspetti: il servizio, col quale siamo stati ‘bravissimi’ a spezzare tutti i nostri buoni momenti. Autocastrazione. Ma soprattutto le rigiocate, e specificamente il secondo tocco: troppe volte quando la palla veniva presa in difesa, e ne abbiamo prese tante, il secondo tocco, che fosse Travica o un altro, non era una bella palla alta in banda, bensì una merdaccia tirata su in mezzo al campo, che il martello poteva solo appoggiare. Impossibile vincere senza rigiocate. Ci fosse stato Bernardi a ricevere quegli sputi di cammello, i compagni li avrebbe svegliati a urli in testa, come faceva in occasione degli errori cretini. Ora che il nostro mondiale è finito (per così dire), Berruto ci spiegherà perché questa insistenza su Kovar: triste in volto, lento in ricorsa, poco potente (almeno attaccasse alto visto che è più di 2 metri!). Oggi le pallacce arrivavano anche a Vettori e Parodi, ma lui è riuscito a prendere le murate più umilianti, il pallonetto molle arpionato da un Podrascanin che poi ti ride anche in faccia. Eppure, in campo dal primo all’ultimo minuto del nostro mondiale. Mah. Forse è ora di sentire Velasco (non ho la minima idea dei suoi impegni contrattuali), che con l’Iran ha dimostrato di saper ancora tirare su un gruppo. Sono d’accordo con l’articolo a salvare i centrali, Buti e Birarelli hanno fatto tutto bene, purtroppo o sei Holt/Muserskij, o i centrali da soli non bastano.