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Volley, Mondiali 2014 – Top&Flop delle prime tre giornate: brillano e deludono…

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Giornata di riposo ai Mondiali 2014 di volley femminile che si stanno svolgendo in Italia. Le 24 Nazionali partecipanti hanno disputato tre incontri a testa. Vediamo le promosse e le bocciate di questa prima metà di prima fase.

 

TOP:

BRASILE – Le superfavorite per il titolo non hanno dovuto faticare più di tanto. La loro reale potenzialità verrà misurata, se ce ne dovesse essere bisogno, nel weekend quando affronteranno Serbia e Turchia. Per il momento controllati agevolmente tutti gli impegni, stravinti per 3-0: addomesticata l’insidiosa Bulgaria (che ha sconfitto le ragazze di Barbolini), passeggiata con turnover sul Camerun, Canada asfaltato con una facilità disarmante. Thaissa e compagne sono più agguerrite che mai.

RUSSIA – Le Campionesse in carica non si sono nascoste più di tanto. Subito in campo la rientrante star Gamova, Goncharova subito protagonista e la Nazionale viaggia a mille. Bene l’esordio contro la Thailandia (rivelatasi poi meno forte del previsto), poi le passeggiate sul Messico e sul Kazakhstan lasciano il tempo che trovano.

 

CINA – In un girone davvero ostico non hanno perso un colpo e confermano di meritare il ruolo di terza forza in lotta per il titolo, in attesa della sfida al Giappone. Le asiatiche convincono per il loro gioco, per la loro concentrazione e per le loro strenue difese, accompagnate poi da stoccate offensive rilevanti. Zhu e compagne hanno ben impressionato contro l’Azerbaijan e il Belgio, due formazioni di ottimo livello che potevano creare grossi grattacapi e che invece sono state sconfitte con due netti 3-0. Al momento, viste anche le avversarie incontrate, è la squadra che più ha convinto in questo Mondiale.

ITALIA – Bene così! Sorrisi, buon gioco, ordine, semplicità, completezza nei vari fondamentali, mai in crisi (salvo una sbavatura nel primo set contro la Croazia). Convincono con delle prestazioni lineari, senza strafare, facendo il giusto, ma piacendo molto. Piccinini eterna, schierate anche le veterane Lo Bianco e Cardullo, Chirichella sbalorditiva all’esordio, panchina lunga, tre sestetti titolari diversi, ragazze interscambiabili. La strada è molto lunga, si sono giocate le tre partite più semplici del girone (Tunisia, Argentina e Croazia) e nel weekend si deciderà già una buona fetta del cammino azzurro: le sfide a Germania e Repubblica Dominicana sono determinanti per portarsi il maggior numero possibile di punti alla seconda fase.

 

REPUBBLICA DOMINICANA – Che squadra! Se non fossero nel nostro girone tiferemmo per loro. Hanno due fondamentali ma li sfruttano in maniera impressionante: grandissimo muro, potenza esorbitante in attacco, senza comunque dimenticare un libero davvero di eccellente qualità. Il rientro della palleggiatrice titolare ha sicuramente alzato il loro tasso tecnico e l’impresa sulla Germania non è casuale. Hanno impressionato contro la Croazia, ma poi si sono perse e hanno strappato il successo solo al tie-break. Nella seconda fase, dove giungeranno con almeno 4 punti, saranno un osso duro per tutti!

USA – Quando conta, vincono. Senza se e senza me. Con le Cerentole Messico e Kazakhstan non avevano impressionato, anzi avevano pure perso un set nel derby. Contro i Paesi Bassi, però, avversario di ben altra caratura e che poteva impensierirle seriamente, si sono scatenate con una solidissima prestazione a muro che ha permesso loro di dominare in lungo e in largo. Giocatrici come Dietzen Hill, Dixon, Fawcett (non titolare) tiro fuori gli artigli al momento giusto.

 

FLOP:

GIAPPONE – Sta facendo fatica a ingranare in questo Mondiale. L’Hybrid 6, il rivoluzionario schema senza centrali che aveva destato scalpore durante le Finali del Grand Prix, non ha vita facile in questo torneo. Sconfitta all’esordio contro l’Azerbaijan, vittoria soffertissima contro il Belgio (rischiavano di essere trascinate al tie-break, salvatesi solo grazie a una bella rimonta nel finale del quarto set), due parziali tutt’altro che tranquilli contro il modesto Porto Rico. C’è ancora tanto da rivedere e la sfida alla Cena ci dirà molto sulla reale consistenza delle asiatiche.

GERMANIA – Il crollo contro la Repubblica Dominicana giunge inatteso, anche per lo scarso gioco espresso. Le ragazze di Guidetti si sono poi agevolmente rialzate vincendo nettamente contro Argentina e Tunisia, ma ora sono chiamate a impressionare contro l’Italia (anche se speriamo di no…).

TURCHIA – Molto, molto deludente. Le ragazze di Barbolini vengono surclassate dalla Serbia e sconfitte dalla Bulgaria al tie-break, non riuscendo mai a mantenere il pronostico della vigilia. Si qualificheranno comunque alla seconda fase ma con un solo misero punto all’attivo (salvo avvenimenti clamorosi contro il Brasile) non riusciranno a farsi molta strada nel prossimo turno.

CUBA – Non ci si aspettava moltissimo, era chiaro. Lo sciopero di Air France ha fatto il resto: obbligate a rimanere a Parigi fino a poche ore prima dell’esordio iridato, non sono riuscite a recuperare nel migliore dei modi. Non sono riuscite a vincere ancora un set e la scelta di schierare la linea verde (media di 21 anni, la più bassa del torneo, con addirittura titolare la Vargas che deve ancora spegnere le quindici candeline) non ha dato i frutti sperati. Poi magari in futuro avranno ragione…

 

APPLAUSI:

CAMERUN – Sono simpaticissime! Ballano con le brasiliane (samba o quel che sia poco importa) dopo essere state sconfitte. Esultano a ogni punto contro il Canada, riuscendo addirittura a vincere un set e sognando a occhi aperti. Sono arrembanti, vivono il volley come una festa e tra l’altro tecnicamente non sono neanche così male (considerando il livello della pallavolo africana, ovviamente).

MESSICO – Vincere un set contro gli USA è una vera e autentica impresa! E complimenti anche per il Record Mondiale (attenzione: non del Mondo) del set più lungo giocato in una rassegna iridata: 34-36 contro la Thailandia, purtroppo perso.

 

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