Ciclismo

Vuelta a España 2014: il duello tra due fuoriclasse

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Salvo improbabili sconvolgimenti nella cronometro finale, la Vuelta a España 2014 viene vinta da Alberto Contador, che fa sua la corsa iberica per la terza volta in carriera: oltre a questo, nel palmarès del trentaduenne madrileno si contano un Giro d’Italia e due Tour de France.

Primo dei battuti, al termine di tre settimane mozzafiato, è Chris Froome, la cui bacheca dei trofei, per quanto riguarda le grandi gare a tappe, resta composta “solo” da un Tour de France: in ogni caso, questi due campioni hanno dato vita, come già altre volte in passato, ad un duello meraviglioso, nel quale spesso hanno cercato di inserirsi altri tre atleti straordinari come Alejandro Valverde, Joaquim Rodríguez e un applauditissimo Fabio Aru. Se i primi due non saranno probabilmente mai all’altezza dei due supercampioni, pur essendo ottimi corridori, il giovane sardo ha tutto il tempo dalla sua parte per eguagliare le prodezze di Contador e Froome.

Si dicevo del loro duello, appunto. Entrambi reduci da un Tour de France concluso presto e malamente, con più di una caduta e conseguenze fisiche poco piacevoli, lo spagnolo e il britannico hanno dimostrato di aver recuperato pienamente la condizione atletica e sin dalle prime giornate hanno mantenuto degli standard di corsa elevatissimi. Froome si è trovato presto ad inseguire e lo ha fatto col suo stile, affrontando ogni salita con le consuete progressioni spezzagambe, senza mai alzarsi dai pedali: il rivale, tuttavia, non ha mai ceduto un metro e per l’atleta della Sky non c’è nemmeno la soddisfazione di un successo di tappa, anzi si è visto beffare, dopo un’intera salita al comando, proprio dallo stesso Contador nell’ultimo chilometro odierno. Il capitano della Tinkoff-Saxo presentava invece la propria andatura più caracollante, quasi sempre sui pedali, tipica degli scalatori puri e non di straordinari passisti prestati con successo alle salite: ma se ad occhio nudo sembrava quasi che facesse più fatica dell’avversario, in realtà Contador ha dato continuamente segnali di agilità e freschezza che gli hanno permesso di non avere nemmeno un attimo di cedimento in tre settimane di corsa.

In tutto questo, spiace solamente che Nairo Quintana sia stato costretto a dare forfait dopo pochi giorni, altrimenti la Vuelta, al netto della rinuncia di Vincenzo Nibali, avrebbe davvero vissuto su standard inimmaginabili, che nessuna altra corse a tappe ha saputo raggiungere negli ultimi anni. 

foto: altapulsaciones.com

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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