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Ciclismo
Vuelta a España 2014: il pagellone finale! Aru il migliore italiano
Ieri si è conclusa a Santiago de Compostela, con una crono individuale di 9 chilometri, la Vuelta a España 2014, che ha visto il successo di Alberto Contador. Al termine di 21 giorni di gara combattuti dall’inizio alla fine, analizziamo le prestazioni dei protagonisti principali con il pagellone finale.
CONTADOR Alberto, voto 10: conquista il sesto grande giro della carriera dopo il prematuro ritiro al Tour de France a causa di una microfrattura alla tibia che lo aveva costretto a fermarsi. Sempre il più forte in salita e cronometro, da quando prende la maglia rossa nessuno riesce nemmeno ad impensierirlo. Gestisce alla perfezione ogni situazione di corsa fino all’ultima tappa portando a casa il successo.
FROOME Chris, voto 9: palesemente influenzato dagli infortuni subiti al Tour, il britannico ci mette il cuore e prova fino all’ultimo a strappare la Roja dalle spalle di Contador. Le gambe, purtroppo, non rispondono e deve accontentarsi del secondo posto.
VALVERDE Alejandro, voto 8: delusione al Tour de France, si prende la rivincita nella corsa di casa chiudendo sul podio con anche un successo di tappa. Non offre mai la sensazione di poter avere una marcia in più degli avversari ma se non dovesse calare di condizione è uno dei favoriti per il Mondiale.
RODRIGUEZ Joaquim, voto 7: chiude quarto, attaccando solo nella penultima tappa. Non è più il Purito di qualche stagione fa ma finalmente ha trovato una condizione di forma che gli ha permesso di essere competitivo dopo aver partecipato con scarsi risultati al Giro (con un ritiro prematuro) e al Tour.
ARU Fabio, voto 8,5: due vittorie parziali e la quinta posizione finale sono un successo senza mezzi termini per il sardo, il più giovane tra gli uomini di classifica che si sono giocati le prime posizioni dopo il ritiro di Nairo Quintana. La crescita dell’azzurro continua nel migliore dei modi e l’ha dimostrato per tutta la durata della corsa. Il 2015 potrebbe già essere il suo anno.
SANCHEZ Samuel, voto 6,5: con una performance costante sulle 3 settimane riesce a cogliere una buona sesta posizione, lontanissimo da Aru ma più che discreto. Non è mai stato vincente nei grandi giri negli ultimi anni ma è comunque riuscito a portare a termine una buona prova.
MARTIN Daniel, voto 5,5: forse uno dei delusi di questa Vuelta. Partito per ben figurare in classifica generale non è mai incisivo, nemmeno nelle tappe lui più adatte. Chiude settimo ma potrebbe comunque rivelarsi tra i protagonisti del mondiale date le ultime uscite nelle classiche.
BARGUIL Warren, voto 7: il giovane francese si conferma un prospetto molto interessante. Colpisce la voglia di far bene che l’ha portato spesso e volentieri ad attaccare in prima persona. Gli sono mancate le gambe per tenere i migliori ma non di certo la personalità.
CARUSO Damiano, voto 6,5: con una prova di grande regolarità chiude in nona posizione, regalandosi anche qualche piazzamento nelle tappe di media difficoltà. Uscito con una buona gamba, potrebbe essere tra i convocati azzurri per il Mondiale.
CARUSO Giampaolo, voto 7: da gregario di Rodriguez riesce comunque a non sprofondare in classifica, chiudendo in 14^ posizione. Negli ultimi giorni sembra ampiamente tra i migliori 10 in salita e potrebbe sfruttare questa condizione di forma a Ponferrada dato quanto fatto vedere in primavera alla Liegi.
KELDERMAN Wilco, voto 5: dopo un ottimo giro non riesce a ripetersi e non trova mai il giusto colpo di pedale. Lontano dalle zone alte della classifica dove poteva essere atteso alla vigilia.
HESJEDAL Ryder, voto 7: non quello che ha vinto il Giro nel 2012, ma porta comunque a casa una tappa. Per il resto è abbastanza anonimo anche se prova a farsi vedere davanti in alcune tappe di montagna.
ANACONA Winner, voto 6: si salva con la tappa vinta. Poi prova a curare la classifica ma finisce mestamente in 26^ posizione, a oltre un’ora da Contador.
DEIGNAN Philip, voto 7: è lui, nel finale, il miglior gregario di Chris Froome. In salita riesce ad imporre un ritmo che pochi sono in grado di reggere e si mette ampiamente in luce.
GILBERT Philppe, voto 4,5: porta a termine la corsa, ma non lascia MAI il segno. A 2 settimane dal Mondiale sembra decisamente indietro di condizione.
EVANS Cadel, voto 5: mai nel vivo nella corsa, un fantasma per 21 giorni. Pare evidente che ormai abbia imboccato in maniera definitiva il viale del tramonto.
HANSEN Adam, voto 10: 10 come i grandi giri consecutivi portati a termine, senza mai saltarne uno. Questo lo condisce anche con una vittoria di tappa, come se ancora non fosse soddisfatto. Quasi eroico.
MATTHEWS Michael, voto 7: un successo di tappa che lo proietta tra i favoriti per il Mondiale in particolar modo per la capacità di reggere in salita. Esce con una buona condizione portando anche a termine la corsa.
DE MARCHI Alessandro, voto 8: una grande Vuelta. ha una gamba eccezionale che lo porta a vincere una tappa, e in salita impressiona per come riesce a difendersi dal ritorno dei big. Anche lui potrebbe essere una pedina importante della nazionale di Cassani.
CUNEGO Damiano, voto 4,5: un terzo posto andando in fuga unica occasione in cui si fa notare. Anche in questa occasione non lascia il segno.
MALORI Adriano, voto 6,5: non bene nella prima crono, ma si riscatta con un successo nell’ultima tappa. Se la condizione fosse in crescita sarebbe un’ottima notizia in ottica mondiale.
DEGENKOLB John, voto 10: quattro vittorie di tappa e il ruolo di uomo da battere al Mondiale. In volata è difficile da battere quando sprigiona la potenza incredibile di cui è dotato e anche in salita si difende in maniera egregia.
GESINK Robert, voto 7: fa molto bene fino a quando è costretto al ritiro per problemi familiari. Era al ritorno nel ciclismo che conta, ma la sfortuna non sembra averlo abbandonato. Il talento, però, c’è ancora.
SAGAN Peter, voto 5: doveva essere il gemello scarsissimo, non c’è altra spiegazione. Anonimo come non mai, ma al Mondiale potrebbe essere la mina vagante.
BOUHANNI Nacer, voto 7,5: molto bene fino a quando resta in corsa. Nelle volate è il punto di riferimento assieme a Degenkolb. Non ha ancora perso la vena polemica.
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gianluca.santo@olimpiazzurra.com
Foto: Pagina Facebook Tinkoff-Saxo