Vuelta a España 2014: la grinta di Fabio Aru

Quando hai 24 anni e ti trovi contro Froome e Contador, Valverde e Rodríguez, una giornata con qualche difficoltà in più nel tenere le ruote di questi esperti campioni è assolutamente prevedibile: Fabio Aru l’ha vissuta oggi, nella frazione più dura della Vuelta a España 2014, ma ha risposto alla grande.

Grinta e intelligenza tattica, queste le chiavi di volta della giornata del sardo: oggi, il ragazzo dell’Astana non “aveva le gambe” dei migliori. Certo, Froome e Contador, oggettivamente, sarebbero stati difficili da tenere anche per un qualunque altro atleta; ma il modo di porsi nei confronti di Valverde e Purito ha invece dimostrato una volta di più le qualità di Fabio Aru. Sulle prime ha infatti faticato a mantenere la scia dei due spagnoli, tuttavia, nel giro di poco tempo, si è rifatto sotto, dando vita da lì in avanti ad un “elastico” che per molti altri atleti sarebbe potuto essere snervante fino allo sfinimento, fino al cedimento definitivo. Questo cedimento, su una delle rampe più impegnative di tutta la Vuelta, non c’è stato: Fabio ha pagato appena una manciata di secondi da questi due e in classifica ha consolidato la prestigiosa quinta posizione, senza gli assilli di un inseguitore perché Daniel Martin è distante 2’39”.

Certo, le difficoltà della corsa iberica sono ben lungi dall’essere terminate, ma la sensazione è che Fabio Aru uscirà da questa gara, ovvero da questo vero e proprio “esame di maturità”, a pieni voti. Una vittoria di tappa, una posizione, salvo imprevisti, comunque di primissimo livello e soprattutto la costante dimostrazione di grinta e intelligenza tattica, due qualità che lo faranno diventare molto presto un campione vero. Come quelli che ha davanti a sè.

Foto: pagina Facebook Giro d’Italia

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com