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Ciclismo

Vuelta a España 2014: la sfortuna costa 4’07” (con video)

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Nello sport, come nella vita, la preparazione fa tanto. Tantissimo, ma non tutto: perché altre variabili entrano in gioco quando si arriva all’appuntamento tanto atteso, quello sul quale si è incentrato una stagione agonistica o addirittura, nel caso olimpico, una carriera. 

C’è chi dice che non esiste, oppure che si manifesta unicamente per responsabilità dell’atleta (e gli italiani, in questo, sarebbero maestri nell’andarsela a cercare): eppure la sfortuna c’è, è viva, è presente e colpisce in ogni sport indistintamente campioni e gregari, nomi noti e nomi sconosciuti, italiani e stranieri. Chiedete a Nairo Quintana, che ha presumibilmente gettato alle ortiche il sogno di una doppietta Giro-Vuelta, sfiorata da Vincenzo Nibali nel 2013, per colpa della malasorte: una normale traiettoria di curva in discesa si trasforma in un incubo, un tornante né facile né difficile come molti altri diventa probabilmente la pietra tombale sulle sue ambizioni di portare la roja fino a Madrid. Il guard-rail lo colpisce impietoso, Nairo cade malamente e un capannello di persone, tra i suoi tecnici e gli organizzatori, gli si fa incontro immediatamente: i secondi passano inesorabili, con essi i minuti e i sogni.

4’07”. Certo, è lecito pensare che il colombiano avrebbe comunque pagato dazio in questa prova, ma un disastro di tali proporzioni è unicamente da attribuire alla caduta. Alla sfortuna, appunto, protagonista a volte nascosta e a volte più evidente di ogni manifestazione sportiva.

Ecco il video della caduta di Quintana:

http://youtu.be/jI8iOqgIy5I

foto: pagina Facebook Giro d’Italia

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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