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Vuelta a España 2014: Niemec per un soffio! Piccoli distacchi tra i big

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Tappa breve, nervosa e bagnata. La 15^ della Vuelta a España 2014 ha regalato emozioni con il successo di Przemyslaw Niemec e una battaglia senza esclusione di colpi tra i big della classifica sull’arrivo in salita dei Laghi di Covadonga, classico finale per la corsa iberica.

Dopo diversi tentativi la fuga buona è partita dopo una cinquantina di chilometri formata da John Degenkolb (Giant-Shimano), Przemyslaw Niemec (Lampre-Merida), Francisco Javier Aramendia (Caja Rural),Cameron Meyer (Orica-GreenEDGE) e Kristof Vandewalle (Trek Factory Racing). Il plotone ha lasciato fare e nel giro di pochissimo tempo il loro margine è salito fino a oltre 10′. Nessuna squadra, inizialmente, ha inseguito con decisione e solo negli ultimi 50 chilometri il margine dei fuggitivi ha iniziato a decrescere.

La prima selezione vera è avvenuta a 40 dall’arrivo, con la Movistar di Alejandro Valverde che ha aumentato in maniera decisa il ritmo in salita, spezzando il gruppo e staccando un Daniel Martin (Garmin Sharp) attardato a causa di una caduta. In pochi chilometri il gruppo si è decisamente selezionato, e il ritardo dalla testa della corsa si è praticamente dimezzato, scendendo al di sotto dei 5′ e poi a 4′ all’attacco dell’ultima salita nonostante una brutta caduta di Castroviejo, uomo essenziale per l’inseguimento che comunque non ha subito gravi conseguenze.

Sulle prime rampe dell’ascesa finale in testa alla corsa sono rimasti solo Meyer e Niemec, i più performanti in salita tra i fuggitivi. In gruppo il primo a muoversi è stato Warren Barguil (Giant-Shimano), seguito da Winner Anacona (Lampre-Merida) e Giampaolo Caruso (Katusha). Il loro tentativo non ha avuto fortuna e la Tinkoff-Saxo, assieme alla Movistar, hanno ricucito nel giro di poche centinaia di metri. Poco dopo Caruso e Barguil hanno attaccato di nuovo assieme a Daniel Moreno, ma ancora il gruppo non ha lasciato molto spazio a questo tentativo, pericoloso anche in ottica classifica generale.

Nei chilometri centrali della salita si sono susseguiti diversi scatti. Il più attivo è stato sicuramente Warren Barguil che però non è mai riuscito a fare la differenza. Anche Alberto Conatdor ha dato un paio di accelerazioni, grazie alle quali è riuscito a distanziare tutti gli avversari fatta eccezione per Joaquim Rodriguez e Alejandro Valverde. Il primo a riportarsi su questi 3 atleti è stato Fabio Aru, seguito poi da uno stoico Chris Froome che ha riportato sul gruppetto maglia rossa tutti i pretendenti per il podio finale. In testa alla corsa Niemec è riuscito a staccare Meyer per provare a vincere la tappa in solitaria.

L’attacco decisivo di Contador è arrivato a poco più di tre chilometri dal traguardo: solo a questo punto della tappa Froome si è staccato definitivamente e i tre spagnoli hanno fatto la differenza, inseguiti in prima battuta sempre da Aru, quarta forza in campo quest’oggi e sempre molto vicino agli attaccanti. Mai domo, Froome è riuscito a riportarsi su Aru a un chilometro e mezzo dalla conclusione, vicinissimo anche al gruppetto ‘Contador’, arrivato ad una trentina di secondi da Niemec in vista dello strappo finale.

Forte di un buon vantaggio il polacco della Lampre-Merida è riuscito a precedere i big sul traguardo, arrivando a braccia alzate 4” prima di Alejandro Valverde e Joaquim Rodriguez, mentre Contador ha fermato il cronometro a 10” dal vincitore della frazione odierna. Ottimo finale anche per Aru e Froome, che sono arrivati a 7” dalla maglia rossa con il sardo che ha così guadagnato la quinta posizione in classifica generale ai danni di Rigoberto Uran, anche oggi staccato nel finale.

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gianluca.santo@olimpiazzurra.com

Foto: pagina Facebook Tinkoff Saxo

 

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