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Ciclismo, Rio 2016: un percorso durissimo, da scalatori puri

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Un’Olimpiade per scalatori. Evento in sé più unico che raro. Ben difficilmente le corse di un giorno favoriscono corridori adatti alle grandi corse a tappe. Tornando indietro nel tempo, viene in mente il Mondiale colombiano di Duitama 1995, quando si impose lo spagnolo Abraham Olano e l’indimenticato Pirata Marco Pantani colse una splendida medaglia di bronzo.

Ai prossimi Giochi Olimpici di Rio de Janeiro 2016 il discorso per le medaglie riguarderà esclusivamente scalatori puri, o passisti-scalatori in grado di fare classifica al Tour o al Giro d’Italia, per intenderci.

Il percorso previsto per la corsa in linea maschile sarà durissimo. Un circuito di 30 km (non si conosce ancora il numero di giri da percorrere e se sarà o meno preceduto da un tratto in linea; considerando che la lunghezza della corsa si aggirerà intorno ai 250 km, il circuito dovrebbe ripetersi come minimo cinque volte) che, nel finale, potrebbe pesare sulle gambe dei corridori quasi come un tappone alpino. Pronti via e dopo 5 km troviamo subito il piatto forte: la salita del Corcovado (quella che conduce al Cristo Redentore, anche se non si arriverà fino in cima), 5 km all’8% di pendenza media! Si scende per incontrare poi un’altra ascesa, questa volta di 2.5 km, meno dura della precedente, ma comunque selettiva. Ai -19 un ultimo strappetto secco che terminerà ai -20 dal traguardo. Gli ultimi 10 km saranno completamente piatti lungo le spiagge di Copacabana, tuttavia sembra improbabile che a giocarsi la vittoria possano essere più di 4-5 corridori, senza contare che non manca il terreno per tentare un’azione in solitaria.

La salita iniziale del Corcovado, da ripetere più volte, fa sì che il tracciato si adatti solo a corridori capaci di fare la differenza in salita. Pensiamo ai nostri Vincenzo Nibali e Fabio Aru, agli spagnoli Alberto Contador, Joaquim Rodriguez e Alejandro Valverde (forse il favorito numero uno), al britannico Chris Froome ed ai colombiani Nairo Quintana, Carlos Alberto Betancur e Rigoberto Uran. Alle Olimpiadi, inoltre, rispetto ai Mondiali le nazioni migliori potranno schierare appena 5 atleti, con tutte le difficoltà che ne conseguono per provare a controllare la corsa.

Naturalmente il percorso sarà identico (ma con un chilometraggio minore) anche per la competizione femminile: una buona notizia per le italiane Elisa Longo Borghini e Rossella Ratto, ma anche per una scalatrice pura come Francesca Cauz.

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federico.militello@olimpiazzurra.com

1 Commento

1 Commento

  1. datrial70

    5 Dicembre 2014 at 18:19

    finalmente una corsa dura e selettiva alle olimpiadi…i nostri scalatori possono dare battaglia…sarà grande spettacolo…viva le olimpiadi…

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