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Ciclismo su pista: Bissolati/Vece, due ragazze…veloci

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Mese dopo mese, gara dopo gara, due giovanissime ragazze si impongono sempre più all’attenzione degli appassionati di ciclismo su pista: si tratta di Elena Bissolati e Miriam Vece.

Senza nulla togliere ad altri atleti che comunque, nelle manifestazioni continentali e iridate giovanili dell’estate, hanno ottenuto ottimi risultati, queste due ragazze hanno costantemente dimostrato delle abilità veramente molto interessanti, anche in quelle discipline, come la velocità, nelle quali l’Italia cerca da anni atlete competitive a livello internazionale. Elena, classe 1997, è originaria di San Giovanni in Croce, paesino della Bassa Lombarda: la sua estate è iniziata con quinto posto agli Europei di Anadia proprio nella velocità, seguita dall’oro nello scratch e dal quarto posto, proprio con Miriam Vece, nel team sprint bissato poi nel keirin; la coppia cremonese è poi giunta sesta ai Mondiali di categoria in Corea del Sud sempre nella velocità a squadre, con la Bissolati tredicesima nei 500 metri e poi quarta nel keirin.

Miriam Vece, cremasca classe 1997 tesserata per la Valcar-PBM, ha ottenuto altri risultati entusiasmanti oltre a quelli condivisi con la propria coetanea: ai Mondiali junior è arrivata nona nei 500 metri e settima nel keirin. Le due ragazze si sono poi ritrovate a Montichiari per i Campionati Nazionali di ciclismo su pista: splendido il duello nella velocità individuale, con Elena (tesserata per la Titici Lgl) davanti a Miriam, sensazionale il tempo marcato dalla Vece nei 500 metri, nettamente migliore anche rispetto a quelli fatti segnare nella categoria élite. La capacità di fare meglio di atlete ben più esperte si è poi ripetuta nella velocità a squadre: il 35.468 delle due atlete della provincia di Cremona costituisce addirittura un crono di assoluta rilevanza internazionale.

Dunque, le due ragazze appaiono tanto “veloci” e concentrate sulla più nobile e antica specialità del ciclismo su pista (sia a livello individuale, sia a livello di team), quanto polivalenti, in grado di districarsi con ottimi risultati anche in altre specialità. Ora bisogna solamente sperare che queste ragazze possano continuare a crescere e a dedicarsi ai velodromi, oltre che alla strada: purtroppo, anche lo scarso appeal mediatico che ha caratterizzato i Tricolori di Montichiari non è certo un positivo segnale di attenzione verso il movimento della pista e, in generale, il debole interesse (dei mass-media, della federazione e di tutto l’ambiente) verso una disciplina complica notevolmente la vita a chi vuole emergere (in questo, ci sentiamo di condividere una triste riflessione di Cicloweb).

Infine, da sottolineare una curiosità: da qualche tempo, nello staff del comitato lombardo del ciclismo su pista e tra i collaboratori del velodromo di Montichiari c’è un altro cremasco doc: Ivan Quaranta, ex velocista e pistard vincitore, tra l’altro, di sei tappe al Giro d’Italia. Se il Ghepardo dovesse trasmettere un po’ della sua esperienza e della sua astuzia a queste ragazze….

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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