Ciclismo
Ciclismo su pista, Viviani: “Lavoro per Mondiali e Olimpiadi. E il mio punto debole…”
Elia Viviani ha conquistato sabato a Baie-Mahault (Guadalupa francese) il suo quinto titolo continentale in carriera nel ciclismo su pista, il primo nella specialità olimpica dell’omnium.
Una competizione che ha subito un profondo restyling in questa stagione, con la corsa a punti che ha assunto un ruolo di primaria importanza. Viviani, in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, rivela di apprezzare non poco il nuovo format: “L’ordine delle gare ora è a mio favore. Lo scratch in apertura assume una connotazione tattica tutta diversa. Poi a favorirmi è anche la corsa a punti messa alla fine, a maggior ragione con il nuovo punteggio. Se sono in ritardo, ho ampio margine per recuperare; se sono in testa, come successo a questi Europei, posso gestirmi facendo leva su una specialità che è nelle mie corde“.
L’obiettivo, ora, si sposta sui Mondiali 2015 e, soprattutto, sulle Olimpiadi 2016: “Ai Mondiali ci arrivo sempre con poche corse nelle gambe perché sono ad inizio stagione ed australiani e neozelandesi vanno più forte. Per questo dovremo vedere di cambiare qualcosa nella preparazione, perché io voglio vincere. Anche se il clou del prossimo biennio è Rio 2016, che per fortuna sarà in estate“.
Infine il veronese spiega il suo punto debole: “Sicuramente è il chilometro da fermo. A parte che mi fa venire sempre in mente l’Olimpiade (a Londra si presentò in testa prima di questa gara, poi chiuse sesto, ndr), è la prova dove sono più debole. Ma non posso investirci troppo: gli allenamenti specifici non si sposano con l’attività su strada, certi lavori mi restano nelle gambe per una settimana. Devo essere bravo a limitare i danni“.
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federico.militello@olimpiazzurra.com
Foto: Profilo FB Viviani