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Ginnastica, Mondiali 2014 – Le pagelle: Biles Reginetta, Ferrari eterna, amara Mustafina

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Nel pomeriggio si è disputata a Nanning (Cina) la Finale del Concorso Generale Individuale con l’incoronazione della Campionessa del Mondo. Di seguito le consuete pagelle.

 

SIMONE BILES: 10. Stratosferica. Si conferma Campionessa del Mondo, realizza un bis consecutivo riuscito solo alle più grandi protagoniste della storia (Shannon Miller, Svetlana Khorkina, Larisa Latynina, veri e propri monumenti della ginnastica artistica), convincendo più che dominando, sfondando il sempre fatidico muro dei 60 punti (in gare internazionali c’è riuscita solo lei nelle ultime due stagioni, lo scorso anno ad Anversa e oggi) e mantenendo grandissima calma nei vari momenti cruciali di gara.

Bravissima a non farsi mettere pressione da Larisa Iordache, in uno scontro diretto finale al corpo libero che difficilmente si poteva immaginare alla vigilia. Ha messo il turbo subito al volteggio, poi si è difesa alle parallele prima di qualche sbavatura di troppo (rispetto alle sue potenzialità) alla trave. Il sigillo finale con un mirabolante esercizio al quadrato.

Potrà non piacere, potrà essere tacciata di essere poco artistica, ma davvero è un fenomeno, esibisce elementi che nessun’altra riuscirebbe a svolgere, ha una potenza inaudita e una tenacia irresistibile. Questo è sport e agonismo puro e lei lo incarna alla perfezione.

 

LARISA IORDACHE: 9+. Un’eroina, capace di lottare fino all’ultima rotazione. Si cercava un’avversaria concreta per Simone Biles e la rumena è riuscita a ergersi come tale, in maniera molto più importante di quanto ci si potesse aspettare alla vigilia. L’ha trascinata fino all’ultimo rotazione con un solo decimo di vantaggio, mettendole pressione al corpo libero (partendo dal presupposto che possiamo fare tutti i discorsi che si vogliono sulla valutazione corretta o meno rispetto all’esercizio di Ferrari). Lo Tsukahara carpiato in ultima diagonale è davvero una chicca di primissima qualità, mentre in precedenza aveva sporcato con un’uscita di pedana e qualche sbavatura.

Ha sorpreso soprattutto alle parallele con l’esercizio della vita, poi ha brillato alla sua amata trave con un eccellente 15.1 (se avesse replicato il 15.5 della finale a squadre…). Lo scricciolo di Bucarest conquista un meritatissimo argento, salendo per la prima volta in carriera sul podio iridato nell’all-around e riportandoci la Romania dopo addirittura sette anni di assenza (Steliana Nistor, argento nel 2007). Il titolo sotto bandiera giallo-rosso-blu rimane ancora un taboo e non si arriva dai tempi di Maria Olaru, a Tianjin 1999. La cabala voleva un successo rumeno proprio in terra cinese ma per un soffio l’impresa non è riuscita.

 

VANESSA FERRARI: 8,5. Di fronte a ogni sua prestazione bisogna semplicemente inchinarsi. Si poteva prospettare una gara di contenimento e invece non molla un colpo. Lotta colpo su colpo: 12 esercizi, a questo livello, in 5 giorni, a (quasi) 24 anni. Non ci sono più parole per descriverla.

L’all-around è il suo cuore, è quanto di più bello ha realizzato in carriera, è il sogno e realtà di Campionessa del Mondo. Aarhus 2006 è ormai distante otto anni, tante sue caratteristiche fisiche e ginniche sono cambiate ma una è intatta: la sua voglia di stupire, di meravigliare, di giganteggiare. Anche di vincere. Certo, non era oggi la giornata giusta. Anche se, a conti fatti, il bronzo era distante solo 1.1 punti: servivano davvero delle parallele migliori (tallone d’Achille di questa manifestazione, più volte citato da lei stessa) e una precisione migliore alla trave (qui ha sporcato lei alcune cose, ma è un fattore episodico). Il sesto posto di oggi è stato fantastico, conferma il risultato di Anversa 2013 e ci restituisce ancora una volta una Vanessa super competitiva sui quattro attrezzi.

Ha incrementato ulteriormente il suo corpo libero: 6.4 il D Score grazie alla combinazione in prima diagonale col salto dietro, mentre in seconda non le è riuscito il Sissone. 14.700 è un signor punteggio che la mette in ulteriore pole-position per la medaglia nella finale di specialità in programma domenica. Poi sulla valutazione data a Larisa Iordache (14.733) è forse meglio eclissare…

 

KYLA ROSS: 8. Vistosamente fasciata sul fianco sinistro causa infortunio in allenamento solo 2-3 settimane fa, non ha demorso. La statunitense ha condotto la sua solita gara lineare, con estrema precisione ed eleganza, mantenendosi in agguato, aspettando errori delle avversarie per agguantare una medaglia. Mustafina e Yao cadono clamorosamente al corpo libero e la vicecampionesse del Mondo in carica ritorna sul podio per prendersi un pesantissimo bronzo!

ALIYA MUSTAFINA: 5. Lei si darebbe anche di meno (ed è così che si dovrebbe fare quando si sbaglia…). La Zarina esce dalla pedana in lacrime, consapevole di aver buttato via una medaglia. La russa, dopo tre rotazioni, è saldamente in lotta per il terzo gradino del podio ma al corpo libero succede il patatrac: cade in prima diagonale, glutei a terra a causa di un errore davvero banale e assolutamente non consono alle sue caratteristiche.

Completando un buon esercizio può comunque sperare ancora nel bronzo, che le sfugge però per tre decimi di punto. Peccato perché a metà gara aveva girato ottimamente con un grande esercizio alle parallele (15.041) e un bellissimo doppio avvitamento.

JINNAN YAO: 5. La grande delusa di giornata. I 10000 della Guangxi Arena si aspettavano una medaglia dalla loro beniamina, ma non ha mai dato la parvenza di poterla agguantare. Benissimo alle amate parallele con un sontuoso 15.533, ma aveva già sbagliato in precedenza il doppio avvitamento al volteggio e al corpo libero saltano fuori tutte le lacune. Arriva anche la caduta (ben camuffata a dire il vero) ma il suo punteggio è il peggiore tra tutte le 24 finaliste… Si consola con il premio eleganza. Ah, a chi dice che è poco importante vorrei ricordare che garantisce uno spettacolare orologio Longines e un assegno molto sostanzioso…

ERIKA FASANA: 6,5. Una buona gara alla sua prima Finale Mondiale da individualista. Ci sono alcune imperfezioni rispetto alle sue potenzialità (soprattutto al corpo libero, dove domenica sarà tra le magiche 8 che si sfideranno per il titolo), ma il 17esimo posto conclusivo deve assolutamente essere raccolto con soddisfazione visto il prestigio che comporta. Un’ottima base di partenza per il futuro.

Applauso di giornata alla russa Alla Sosnitskaya e alla sorprendente venezuelana Jessica Lopez per aver chiuso tra le migliori otto ottenendo così diploma e riconoscimento. Escono nelle retrovie e non sotto i riflettori che meritano Roxana Popa e Giulia Steingruber, rispettivamente 13esima e 15esima.

 

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(foto USAGym)

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