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Artistica
Ginnastica, Rivoluzione nel punteggio! “Si cambi il D Score” propone Grandi
La ginnastica ci ha ormai abituato a continue rivoluzioni nel suo metodo di punteggio. Si fa spesso fatica a trovare chiarezza, oggettività, omogeneità nei giudici. E le discussioni e proteste sono sempre all’ordine del giorno (anche se poi bisognerebbe farle quando effettivamente ce ne è motivo e non solo quando si perde…).
In occasione della conferenza stampa che ha chiuso i Mondiali di Nanning, il Presidente della Federazione Internazionale ha invocato un radicale cambiamento nel modo di calcolare i punteggi.
Bruno Grandi ha proposto di dividere per due il D Score (il pannello delle difficoltà). Ad esempio: una ginnasta porta una nota di partenza di 6.0 (in base al codice attuale), ma in realtà questa verrebbe dimezzata e varrebbe solo 3.0.
Così facendo, si aumenterebbe l’importanza dell’E Score (il pannello che valuta l’esecuzione): il modo in cui si esibiscono degli elementi varrebbe molto di più rispetto a qual elementi (complessi) si portano in gara.
Questa la spiegazione di fondo del Presidente: “Abbiamo bisogno di vera ginnastica artistica e ora stiamo penalizzando l’artisticità. Non è quello che volevamo quando abbiamo introdotto questo nuovo sistema di punteggio diviso tra difficoltà ed esecuzione (nel 2006, prima si valutava tutto in base 10.0 senza distinzione alcuna, ndr). Abbiamo bisogno di vedere elementi ben eseguiti e non elementi semplicemente eseguiti“.
Per il momento si tratta di una semplice proposta, fatta a margine della rassegna iridata. Vedremo poi se e quando verrà portata seriamente avanti. I tempi sono sempre molto lunghi quando si devono prendere decisioni così importanti. Ricordiamo che al momento c’è in ballo la revisione del sistema di qualificazione alle Olimpiadi, che entrerà in vigore nel 2017, e su cui tutti attendono delle novità.
Qualche considerazione a margine è dovuta.
1. Ammesso e non concesso che questo sistema sia sbagliato, ci sono voluti otto anni per capirlo?
2. Ogni passo indietro, nel mondo dello sport, rappresenta un fallimento. Ci sono stati due grandi rivoluzioni regolamentari nell’ultimo decennio: il rally point system nel volley e proprio il sistema di punteggio della ginnastica artistica (non dimentico la rivoluzione nel tiro a segno e tiro a volo operata nelle ultime due stagioni, ma merita un discorso a parte).
A pallavolo tutti hanno apprezzato il cambiopalla (a lungo andare…), anzi ha aumentato gli ascolti, reso più automatica la comprensione dello svolgimento di una partita e nessuno si sognerebbe di tornare indietro.
Nella Polvere di Magnesio il nuovo regolamento ha complicato ulteriormente la visione della disciplina al pubblico comune che, ripeto per l’ennesima volta, “non capisce chi vince e perché”.
3. Ad ogni modo è giusto che chi porta delle difficoltà più alte venga premiato. Certo poi arriviamo agli estremi in cui si “esegue” un Produnova, si capitombola a terra rischiando di rompersi l’osso del collo e si fanno medaglie. Ma in questi casi bisogna rivedere alcuni punti del codice.
4. Certo che già il discorso punteggi è complesso (provate a spiegarlo a un vostro amico e vedrete), se bisogna poi fare un’operazione in più con la “calcolatrice”…
(foto USAGym; grazie a The All Around)
alebi
16 Ottobre 2014 at 12:01
Ogni cambiamento di punteggio porta inevitabilmente pro e contro. Un’altra grande rivoluzione dell’ultimo decennio è stata quella nel pattinaggio di figura, alla quale probabilmente si è in parte ispirata anche la ginnastica artistica. Eppure tra appassionati di pattinaggio persistono quelli che rimpiangono il vecchio sistema del 6.0, sostenendo che il nuovo sistema è di difficile comprensione e ha allontanato gli spettatori “casuali” poiché questi ultimi non si capacitano del fatto che un pattinatore può cadere e vincere lo stesso. C’è da dire che anche il nuovo sistema non è perfetto e infatti ogni anno spuntano regole nuove che modificano i vari criteri (e onestamente starci dietro è dura anche per chi segue il pattinaggio assiduamente 😛 ) ma pattinaggio e ginnastica, come tutti gli sport che esprimono una forte componente tecnico-artistica, richiederanno sempre un minimo di conoscenza di base per essere compresi (ad esempio saper distinguere almeno i vari salti e sapere quali sono gli elementi più difficili da eseguire).
Una novità dal mio punto di vista apprezzabile che l’ISU ha apportato la scorsa stagione è stata quella di mostrare durante l’esercizio stesso il lavoro del pannello tecnico, sovrapponendo una piccola finestra dove si vede il punteggio salire o scendere a seconda degli elementi eseguiti e della loro qualità. E questa potrebbe essere un’idea praticabile anche nell’artistica. Anche la pubblicazione obbligatoria, a fine gara, del documento che riporta i giudizi su ogni singolo elemento e per ogni singolo pattinatore aiuta tantissimo nella comprensione della disciplina (certo uno deve avere la briga di andarseli a vedere). Un’altra disciplina simile, quella dei tuffi, ti permette di sapere prima quali difficoltà andrà a fare l’atleta e il valore base di queste (tra l’altro mostrandoti anche un’anteprima del tuffo), così che allo spettatore resta da comprendere la parte più semplice, cioè la bontà di esecuzione.
Insomma, un primo passo per l’artistica potrebbe essere proprio quello di migliorare dal punto di vista televisivo così da “istruire” lo spettatore casuale.