Ciclismo

Giro di Lombardia 2014: Italia, veterani e giovani per sfatare un tabù

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I tabù sono fatti per essere abbattuti, prima che si trasformino in vere e proprie maledizioni: dunque, una vittoria azzurra al Giro di Lombardia 2014 rappresenterebbe davvero un toccasana per rilanciare definitivamente le ambizioni del pedale tricolore.

Nell’anno in cui Vincenzo Nibali ha riportato in Italia, sedici anni dopo, il Tour de France e nelle corse a tappe è esploso tutto il talento di Fabio Aru, le gare di un sol giorno non hanno purtroppo restituito il sorriso ai nostri atleti. Sonny Colbrelli è giunto sesto alla Milano-Sanremo, poi nessun piazzamento nei 10 tra Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix prima del quarto e del quinto posto timbrati da Giampaolo Caruso e Domenico Pozzovivo alla Liegi-Bastogne-Liegi; così, l’ultimo successo azzurro in una delle cinque classiche monumento resta quello di Damiano Cunego nel 2008, sei anni fa, peraltro il terzo acuto del campione veronese troppo spesso dileggiato nonostante nel suo palmarès ci sia spazio anche per un Giro d’Italia, un’Amstel Gold Race e un argento mondiale.

Ovviamente, non sono certo gli azzurri i favori della classica delle foglie morte, ma i vari rappresentanti del pedale tricolore, sfruttando un buon momento di forma confermato anche alla Milano-Torino, potranno dare davvero fastidio ai big. Pensiamo a due veterani come Giampaolo Caruso e Rinaldo Nocentini, peraltro già analizzati in questo articolo, reduci proprio dalle ottime cose fatte vedere a Superga; più difficile pensare ad un Domenico Pozzovivo praticamente al rientro dopo la frattura di tibia e perone rimediata ad agosto, mentre Giovanni Visconti, qualora avesse il via libera da Valverde, rappresenterebbe la punta di diamante della Movistar. Tra i giovani, i nomi più caldi potrebbero essere quelli di Fabio Aru, Diego Rosa e del plotoncino della Bardiani-Csf, squadra che si distingue sempre per la costante crescita dei talenti italiani: uno tra Enrico Battaglin, Francesco Manuel Bongiorno ed Edoardo Zardini potrebbe davvero fare bene.

foto: bardianicsf.com

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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