Golf
Golf, Alfred Dunhill Championship: in Scozia i fratelli Molinari per essere protagonisti… una settimana dopo
Dalla competizione più prestigiosa del mondo golfistico ad uno dei tornei più avvincenti e caratteristici dell’European Tour. Sinonimi, spesso e volentieri, di Scozia. Ed è proprio la terra degli Highlanders ad ospitare l’Alfred Dunhill Links Championship (montepremi £ 5.000.000), ospitato da tre dei più suggestivi link britannici: Kingsbarns, Carnoustie e il tempio del golf, l’Old Course di St.Andrews. Dopo la Ryder Cup, insomma, il suolo scozzese continua ad essere protagonista.
In un field naturalmente ricco di fuoriclasse, spicca su tutti il n°1 al mondo, Rory McIlroy. Il nord-irlandese andrà alla ricerca di un successo spesso sfuggitogli nelle precedenti edizioni, partendo – ça va sans dire – da indiscusso favorito. Il successo in Ryder Cup, in cui ha contribuito tra l’altro con uno splendido singolo giocato contro Rickie Fowler, potrebbe averlo inebriato, ma la qualità è senz’altro intatta. Oltre a McIlroy, inoltre, hanno scelto ancora la Scozia anche Martin Kaymer, Victor Dubuisson e Stephen Gallacher: il tedesco e il francese, da golfisti freddi e cinici, avranno smaltito ben presto la ‘sbornia’ della vittoria, mentre lo scozzese, nonostante il successo, vorrà riscattarsi dopo delle prestazioni individuali poco brillanti. Da sempre molto incline ai links, cercherà il colpo grosso anche la colonia sudafricana, ovvero i soliti Ernie Els, Charl Schwartzel e Louis Oosthuizen, più un George Coetzee sempre pericoloso ma meno rispetto ai Big Three. In gran forma nelle ultime gare, Joost Luiten può puntare al bis dopo aver sbancato il Celtic Manor due settimane fa, mentre sono garanzia di risultati regolaristi come il thailandese Thongchai Jaidee, il finlandese Mikko Ilonen e l’irlandese Shane Lowry. Onorerà la Scozia, con una settimana di ritardo, anche Francesco Molinari, su campi a lui estremamente congeniale. Al torinese, però, servirà mantenere punteggi bassi durante tutto l’arco della settimana per rientrare nei discorsi per la vittoria finale. In questo senso, potrebbe avere maggiore fortuna il fratello Edoardo, se dovesse confermare gli ultimi tornei, in cui Dodo si è mantenuto stabilmente tra i primi 15, conquistando un 4° posto in Galles.
Potranno dire la loro anche talenti come l’austriaco Bernd Wiesberger, l’inglese Tommy Fleetwood, lo scozzese Marc Warren, il francese Romain Wattel, lo spagnolo Pablo Larrazabal, lo statunitense Ryan Palmer, lo svedese Robert Karlsson, lo scozzese Richie Ramsay, il detentore del titolo, David Howell, autore però di un solo torneo di livello notevole finora, l’Open d’Italia.
Vorrà mettersi in luce Marco Crespi, discontinuo negli ultimi mesi e decisamente più propenso, però, ai bassifondi della classifica che alle prestazioni di rilievo. Obbligato a cercare un altro piazzamento di prestigio, dopo il nono posto in Galles, Andrea Pavan. Il romano è attualmente 120° nella Race to Dubai, lontano circa € 22.000 dal 110° posto, che gli garantirebbe la carta piena per il tour maggiore.
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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com
Foto: Federgolf