Hockey Prato
Hockey prato: Flor Calvete giocherà per l’Italia
La talentuosa giocatrice del Tucumán Rugby e dell’HCU Catania Florencia Calvete non vuole più sentir parlare della nazionale argentina e si dice onorata della chiamata della nazionale azzurra. Di seguito l’intervista rilasciata dalla sudamericana al sito lagaceta.com.ar.
Come è la tua giornata tipo in Italia?
“Mi alleno quattro volte alla settimana e tutte le mattine vado in palestra. Inoltre alleno le squadre giovanili due volte alla settimana”.
Gli allenamenti sono più faticosi?
“Sono maggiormente proiettati verso la squadra rivale da affrontare e questo per me è molto importante. La preparazione fisica nel complesso è breve ma intensa”.
Cosa ti piace dell’Italia?
“Le persone, in particolare quelle della Sicilia, l’isola dove gioco. Amo le mie compagne di squadra, siamo un gruppo molto unito. Per il resto amo l’Europa e le sue bellezze. Ho viaggiato e imparato, confrontandomi con i più forti team europei”.
Come ti sentivi tra Las Leonas?
Tante cose non mi sono piaciute. Non mi sentivo parte del gruppo, ognuna stava per conto suo. Sono una persona che ha bisogno di condividere e stare in allegria. Tutto era molto falso e questo mi ha fatto perdere la voglia di lottare per un posto”.
Davvero c’erano tutte queste fratture in squadra?
“Pur essendo un gruppo consolidato da molto tempo c’erano tanti piccoli gruppetti”.
Se ti chiederanno di giocare per l’Italia, sapendo di non poter più giocare per l’Argentina, accetterai?
“Accetterei senza esitazioni. E’ in atto un progetto per Rio 2016 e il ct Fernando Ferrara ha maniifestato apprezzamento nei miei confronti”.
Economicamente ti conviene…
“Sono più interessata alla parte sportiva, ai viaggi e al gruppo. Il denaro non è nella mia testa. Le giocatrici convocate in nazionale vengono pagate ma non è una somma tale che possa assicurarti un futuro senza problemi”.
Quanto guadagna una giocatrice in Italia?
“Dipende dal curriculum. Da 600 a 1000 euro al mese”.
Cosa desideri dall’hockey?
“Vincere il titolo con il Tucumán Rugby. Per il resto mi sento soddisfatta, giocare un Mondiale è qualcosa di unico“.
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francesco.drago@olimpiazzurra.com