Editoriali

Rio 2016: sport di squadra. Le percentuali di qualificazione dell’Italia verso le Olimpiadi

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Poco più di un anno fa abbiamo provato a quantificare (ipoteticamente) quante squadre potrebbe qualificare l’Italia alle prossime Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 (clicca qui per l’articolo). Vediamo cosa è cambiato rispetto allo stato di fatto del 2013.

Calcio maschile: dopo aver rischiato l’eliminazione prematura, il ct Luigi Di Biagio è riuscito a costruire in itinere una squadra che, pur con tanti difetti, ha raggiunto l’obiettivo per nulla scontato della qualificazione agli Europei 2015. Giovedì 6 novembre conosceremo i gironi della rassegna continentale: l’Italia sarà testa di serie, ma ciò non necessariamente sarà un vantaggio (scopri perché cliccando qui). Per strappare il pass olimpico bisognerà accedere alle semifinali (oppure arrivare quinti, ma con l’Inghilterra tra le prime quattro). Con Spagna e Francia già fuori dai giochi, l’impressione è che la selezione tricolore, soprattutto considerando l’undici base (Bardi; Zappacosta, Romagnoli, Rugani, Biraghi; Sturaro, Baselli, Battocchio; Berardi, Belotti, Bernardeschi) abbia le carte in regola per giocarsela alla pari con chiunque. In verità scarseggiano le alternative un po’ in tutti i reparti, in particolare sugli esterni difensivi ed in mediana. Di Biagio si aspetta qualche novità dal Campionato. O forse sarebbe meglio dire che si illude di poter trovare nomi nuovi, considerando come il nostro calcio dia sempre meno considerazione alle nuove leve nostrane, a vantaggio di stranieri di dubbio valore. Di certo il ct sta seguendo il centrocampista italo-argentino del Parma José Mauri, ma occhio anche alla possibile sorpresa Rolando Mandragora (Genoa, classe ’97). Percentuale di qualificazione secondo OA: 55%.

Calcio femminile: diciamolo subito. L’obiettivo vero dell’Italia sarà vincere il play-off di fine novembre (presumibilmente con l’Olanda) e qualificarsi ai Mondiali dopo 15 anni di assenza. Andare a Rio, tuttavia, sembra un obiettivo fuori portata. Sono appena tre i posti riservati alle nazioni del Vecchio Continente e per qualificarsi alle Olimpiadi bisognerà essere tra le migliori tre squadre europee ai prossimi Mondiali. Dunque come minimo servirebbero i quarti di finale, probabilmente anche una semifinale. Troppo, oggettivamente, per un movimento femminile italiano distante galassie da altre realtà europee come Germania, Francia e Inghilterra. Per ora alle belle parole del presidente della FIGC Carlo Tavecchio di investire sul settore in questione non sono corrisposti i fatti. Precentuale: 5%.

Pallavolo maschile: in palio due posti alla prossima Coppa del Mondo 2015 (basterà anche il terzo posto se il Brasile occuperà una dei primi due gradini del podio). A seguire un biglietto in palio agli Europei, prima degli ultimi tornei di qualificazione. Fino all’anno scorso avremmo detto che per l’Italia sarebbe stata una passeggiata. Ora la qualificazione appare probabile, ma non più così scontata, con una squadra che deve risollevarsi psicologicamente dalla figuraccia dei Mondiali in Polonia. Il gruppo resta di buon livello, con Zaytsev come individualità di spicco. Qualche problema in banda, dove Kovar e Parodi non offrono più le garanzie di un tempo ed i ricambi scarseggiano. Resta da capire a chi sarà affidata la guida tecnica (si va verso una riconferma di Berruto o ci si affiderà a ‘Mister Secolo’ Bernardi?). Percentuale: 75%.

Pallavolo femminile: salvo cambi di regolamento dell’ultimo minuto (sempre probabili), le azzurre non parteciperanno alla prossima Coppa del Mondo, ma tra Europei e successivi pre-olimpici non dovrebbero incontrare problemi nell’ottenere l’accesso ai Giochi. Malgrado la giovanissima età, Chirichella e soprattutto Diouf sono ormai delle certezze, in attesa di riabbracciare dopo due anni di assenza per infortunio una fuoriclasse come Lucia Bosetti. Se Bonitta dovesse confermare un paio di veterane (su tutte Del Core e Lo Bianco), potrebbe fuoriuscire un mix capace di incutere timore a chiunque. Percentuale: 95%.

Pallanuoto maschile: già nella Final Six di World League 2015 (che si disputerà a Bergamo) l’Italia proverà ad agguantare il primo pass in palio per Rio 2016. A seguire altre tre occasioni tra Mondiali, Europei e pre-olimpico (che assegnerà gli ultimi 3 posti). Il Settebello, reduce dal bronzo agli Europei di Budapest, è composto per gran parte da giovani talenti come Di Fulvio, Fondelli e Velotto, cui si aggiungono giocatori nel pieno della maturità psico-fisica come Giorgetti, Figlioli ed Aicardi ed un intramontabile veterano come il portierone Tempesti. Il ct, tra qualche mese, potrebbe anche richiamare in caso di necessità Felugo e Christian Presciutti. Insomma, uno dei pochi sport dove davvero l’allenatore ha l’imbarazzo della scelta. Percentuale: 95%.

Pallanuoto femminile: rispetto agli uomini, le squadre partecipanti alle Olimpiadi saranno quattro in meno (8 contro 12). Qualificarsi, come sempre, non sarà così semplice. Bisognerà vincere i prossimi Europei, oppure passare per le Forche Caudine del pre-olimpico che metterà in palio gli ultimi 3 posti (4 se, come accade di solito, mancherà la nazionale rappresentante il continente africano) e nel quale saranno presenti le migliori compagini del Vecchio Continente. Ammettendo che la Spagna campione in carica vinca anche i prossimi Europei, il Setterosa dovrà giocarsi tre/quattro posti con Grecia, Olanda, Russia ed Ungheria. Non sarà facile per una selezione tricolore di buone potenzialità, ma nel passato recente smarritasi sempre nei momenti decisivi per il definitivo salto di qualità. Percentuale: 70%. 

Basket maschile: il dilemma è sempre lo stesso. Riusciremo mai a vedere l’Italia al completo, con i migliori talenti della Serie A e, soprattutto, i quattro alfieri della NBA (Gallinari, Bargnani, Belinelli e Datome)? Per ora non l’abbiamo mai vista, per un motivo o per un altro. Ci piacerebbe che ciò potesse accadere almeno una volta, più che altro per soddisfare una curiosità: con tutti i suoi migliori elementi, dove potrebbe arrivare questa nazionale? In alto, molto in alto. Il Campionato sta già offrendo spunti interessanti per il ct Pianigiani (Della Valle, Mussini, Mazzola), anche se la presenza di azzurri nei club appare sempre troppo sporadica. Il basket italiano manca dalle Olimpiadi dall’argento di Atene 2004. Per andare a Rio, bisognerà raggiungere la finale degli Europei 2015, o quanto meno conquistare almeno il sesto posto che dà diritto alla disputa di un pre-olimpico con gli ultimi tre posti in palio. Sarà durissima, ma al completo l’Italia ha tutto per farcela. Ma torniamo all’interrogativo iniziale: al completo lo sarà mai? Percentuale: 30%.

Basket femminile: vincere gli Europei 2015 (utopistico) o conquistare uno dei cinque biglietti disponibili al pre-olimpico, cui si accederà attraverso un piazzamento nella top5 nella rassegna continentale del prossimo anno. Oggettivamente un livello troppo alto per l’Italia attuale, con gli astri nascenti Francesca Dotto e Cecilia Zandalasini a trascinare un gruppo che ha fatto benissimo a livello giovanile, ma che ancora fatica ad imporsi ai piani alti. Fondamentale sarà l’apporto delle esperte Sottana e Masciadri, anche se l’obiettivo Rio ci sembra oggettivamente molto complicato. Percentuale: 15%.

Hockey prato femminile: questa volta si può fare e sfatare un tabù. Impossibile pensare che le azzurre possano vincere gli Europei 2015, tuttavia l’approdo a Rio attraverso il terzo round di World League sembra finalmente alla portata. Rispetto al passato, è avvenuto un cambiamento epocale. Il “progetto residenziale” avviato dalla Federazione farà sì che le azzurre presenti nel giro della nazionale possano allenarsi insieme per gran parte dell’anno, esattamente come accade per le squadre leader a livello mondiale. La crescita dell’ultimo lustro, dunque, potrebbe ricevere l’ultimo impulso per conquistare l’agognato traguardo a cinque cerchi. L’impressione, tuttavia, è che stia nascendo una squadra in grado di fare molto bene anche nel lungo periodo. Percentuali: 55%.

Hockey prato maschile: inutile illudersi, a differenza nelle colleghe donne, le chance appaiono pressoché nulle. Percentuali: 0%.

Pallamano femminile: il solo fatto che le azzurre, dopo la doppia vittoria sulla Macedonia, si stiano giocando l’accesso ai play-off qualificanti ai Mondiali 2015, la dice lunga su come il vento stia finalmente cambiando. Salvo miracoli (che ci auguriamo vivamente), l’Italia a Rio non ci sarà, tuttavia potrebbero essere state gettate le basi per Tokyo 2020. Percentuali: 1%

Pallamano maschile e rugby a 7 maschile: due settori dove il Bel Paese naviga ancora ad anni luce dal vertice. Percentuale: 0%.

Rugby a 7 femminile: livello più alto rispetto ai colleghi uomini, ma anche in questo caso le avversarie superiori sembrano troppe. Percentuale: 1%.

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