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Scherma, Coppa del Mondo: parte a metà il nuovo anno della sciabola

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Dopo fioretto e spada, è tempo di ripresa anche per la sciabola. La nuova formula del calendario della Coppa del Mondo di scherma macina impegni a ripetizione: il prossimo week-end sarà dedicato proprio alla terza arma del movimento, sebbene per gli uomini l’esordio sia stato rimandato a novembre inoltrato (21-23, Budapest) a causa dell’allarme ebola scoppiato nelle scorse settimane in Senegal, patria di quella che sarebbe dovuta essere la prima tappa.

Le ragazze, invece, saranno di scena nell’Isola Margarita, suggestiva località venezuelana. Proprio da qui inizierà il cammino delle sciabolatrici verso Europei, Mondiali e qualificazioni olimpiche. L’anno passato si è chiuso con zero medaglie iridate ed un cammino ricco di alti bassi per quella che rappresenta probabilmente la squadra meno esperta e più giovane di tutta la scherma italiana. Il quarto posto di Kazan, con la fuoriclasse ucraina Olga Kharlan a rimontare da 35-41 a 45-43 su Rossella Gregorio (terza agli Europei di Strasburgo e grande rivelazione del 2013-2014), brucia ancora ma deve fungere da punto di partenza per un progetto che avrà il suo fondamentale check-point alle Olimpiadi di Rio 2016. Il talento di Ilaria Bianco e Irene Vecchi non è in discussione, Gregorio come detto viene dalla stagione dell’esplosione e una tra Lucrezia Sinigaglia e Martina Petraglia completerà il quartetto che è già salito sul podio più volte in Coppa del Mondo. L’Italia non sarà la primissima forza del movimento internazionale, ma per il podio la strada è ampiamente alla portata e qualche soddisfazione si attende anche a livello individuale.

Più ampio il discorso riferito al settore maschile, forzato a casa da un allarme ebola comunque ampiamente rientrato anche in Senegal, dove da parecchie settimane non si riscontrano più casi di malati. L’anno passato ha visto un avvio a rilento, una parte centrale formidabile ed un Mondiale al di sotto delle aspettative. Sarà stata l’imprevedibilità dello sport, sarà stato il valore (altissimo) dei rivali, ma non aver portato nessun atleta a medaglia nell’individuale nonostante l’emozionante oro europeo di Strasburgo ed uno strepitoso filotto di tre vittorie consecutive in Coppa del Mondo con tre atleti diversi ha rappresentato una parziale delusione per la truppa di Giovanni Sirovich. Che si ripresenterà al via della nuova stagione con i soliti super nomi (Luigi Samele, Enrico Berrè, Diego Occhiuzzi, Aldo Montano e Luigi Miracco) e con la speranza che possa iniziare a brillare anche a livello senior il talento fuori dal comune del classe 1994 Luca Curatoli, dominatore tra gli under 20 ed atteso dal salto nella categoria maggiore. Non mancherà nemmeno la concorrenza interna, che come sempre non potrà che giovare in termini di risultati, perché verso Rio 2016 come per il fioretto femminile, in assenza della prova a squadre, saranno solo due i posti assegnati ad ogni nazione.

 

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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Augusto Bizzi/Fedescherma

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