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Sci Alpino
Sci alpino: le speranze azzurre al femminile per la nuova stagione
Al termine della passata stagione, la migliore azzurra nella classifica generale finale di Coppa del Mondo fu Nadia Fanchini con 376 punti (diciottesima posizione); in slalom Chiara Costazza chiuse diciassettesima con 130, in gigante Federica Brignone nona con 222, in superg la stessa Nadia nona con 237 e in discesa sua sorella Elena decima con 207.
Si trattò di un’annata comunque migliore rispetto a quella precedente, quando sì, arrivò una medaglia mondiale – guarda caso firmata dalla stessa Nadia – , ma le prestazioni complessive della italiane in Coppa del Mondo furono alquanto deludenti. I decisi cambiamenti di staff tecnico, a partire dallo scorso inverno, hanno dunque iniziato a dare i propri frutti, garantendo un lieve ma importante innalzamento complessivo del livello delle performance delle nostre sciatrici. Alla luce anche di una preparazione trascorsa, fortunatamente, senza infortuni gravi, quali possono essere le ambizioni tricolori per la Coppa del Mondo che scatta sabato da Sölden?
Intendiamoci, molto difficilmente qualcuna competerà con Fenninger, Maze, Gut, Weirather e le altre per la coppa assoluta: tuttavia, le potenzialità per disputare una bella stagione e insidiare ad esempio la top five, forse con l’unica eccezione dello slalom, di ogni disciplina ci sono tutte. In gigante, proprio Nadia Fanchini ha riscoperto, nell’ultimo inverno, un feeling particolare, che l’ha portata a sfiorare una medaglia olimpica e ad avvicinare più volte il podio; la camuna ha tutte le potenzialità per ripetere e migliorare ulteriormente simili performance, bissandole anche in supergigante (ci proverà anche in discesa, Nadia, ma le ultime annate non sono state molto positive in tal senso). In generale, comunque, proprio la squadra delle porte larghe sembra quella più competitiva: persa la veterana Denise Karbon, è chiamata a riprendere il proprio volo Federica Brignone, perché l’argento iridato di Garmisch-Partenkirchen vale più di un nono posto nella classifica finale di specialità. Manuela Moelgg, dopo un’estate serena senza troppi problemi fisici, può ancora dire la sua per un piazzamento importante; discorso simile per Irene Curtoni, per anni la miglior slalomgigantista azzurra limitata purtroppo da tanti problemi fisici, che rientrerà in gara sul Rettenbach dopo parecchi mesi di stop.
Tra gigante e velocità, come del resto Nadia Fanchini, si collocano Francesca Marsaglia, Elena Curtoni, Sofia Goggia, Marta Bassino e Karoline Pichler. Zero pressioni per le ultime due, talenti cristallini che vedremo in scena già sabato ma in ogni caso davvero alla prima avventura nel massimo circuito; zero pressioni anche per la ventiduenne di Bergamo Alta, le cui qualità sono indiscutibili, come altrettanto indiscutibile è il bisogno di disputare una stagione completa, senza guai fisici, assaggiando tutte le piste e tutte le discipline. La più giovane delle due sorelle valtellinesi ha bisogno invece di riscattarsi dopo un inverno alquanto negativo: anche in questo caso, il talento è emerso più di una volta, ma ci vuole maggiore regolarità e forse maggiore convinzione nei propri mezzi. La romana Marsaglia, invece, è stata in un certo senso la sorpresa dell’ultima stagione, soprattutto in gigante dove ha abbassato, a suon di piazzamenti, il tragico numero di partenza: atleta di grande tecnica, tra gigante e superg vale almeno le prime dieci.
Il comparto velociste è completato da Elena Fanchini, Daniela Merighetti, Verena Stuffer e Hanna Schnarf. La più esperta delle tre sorelle camune (la più giovane Sabrina, invece, può e deve riscattarsi soprattutto in gigante) è reduce da un’annata positiva seppur altalenante: ottimo l’avvio, con due podi che mancavano praticamente da sei anni, decisamente meno positiva la continuazione, dove forse, a causa di alcune cadute senza conseguenze fisiche, è venuta meno la sicurezza, dote cruciale di una discesista. La sua primavera si è aperta con un altro problema fisico, ma poi le cose sono via via migliorate e proprio in America Elena tenterà di ripetere le prestazioni di un anno fa. Prestazioni che per la veterana Daniela Merighetti furono invece negative, salvo poi ritrovare le sensazioni giuste nella “sua” Cortina e sfiorare una clamorosa medaglia alle Olimpiadi di Sochi: la regolarità non è mai stato il punto forte della bresciana, che in ogni caso ha comunque tutte le carte in regola per conquistare qualche podio in discesa libera o comunque battagliare sempre con le migliori. Verena Stuffer è cresciuta tanto, step by step, migliorando molto sul piano prettamente tecnico e sfornando così ottime performance in supergigante; nel pieno della maturità agonistica, sarà interessante vedere se la gardenese può compiere un ulteriore passo in avanti o se invece riuscirà a stabilizzarsi sul già positivo livello attuale. Hanna Schnarf, infine, ha patito nel 2013-2014 le conseguenze dell’infortunio che si trascinava da parecchi mesi e non è riuscita a rendere al suo livello, ma avrà un’altra occasione per fare bene (soprattutto in combinata, dove, con Camilla Borsotti, è stata spesso la migliore interprete azzurra).
Infine, capitolo slalom: la già citata Irene Curtoni, prima dello stop, era una preziosa garanzia di regolarità in una disciplina nella quale l’Italia soffre le pene dell’inferno alleviate solo da una Chiara Costazza che ha vissuto di fatto la migliore stagione dopo l’infortunio del 2007. La fassana vale le prime 15 e anche le prime 10, deve solo trovare maggiore continuità di rendimento. Le speranze qui si chiamano Nicole Agnelli e Michela Azzola: la malenca, reduce dai primi punti conquistati in carriera in gigante, può dire la sua anche tra i paletti stretti, mentre la bergamasca, che pure perderà la prova di Levi a causa del recupero da un problema alla cartilagine del ginocchio, ha già fatto vedere sequenze di ben alto profilo proprio tra i rapid gates. Sequenze, appunto, concretizzate con un bel risultato solo un paio di volte, ma le potenzialità per crescere ed entrare, all’inizio, stabilmente tra le prime 30 per poi scalare ulteriormente ci sono tutte.
foto: pagina Facebook Nadia.Fanchini
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com