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Sci alpino, Max Blardone: “Mi sento ancora un atleta vincente”

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“Avrei voluto commentare un’altra discesa, ma non mollo”! 

Si capisce molto di Max Blardone dall’ultimo post sulla sua aggiornatissima pagina Facebook, da cui traspare tutta la sua delusione per un debutto stagionale che non gli ha portato in dote le soddisfazioni cercate (il trentaquattrenne delle Fiamme Gialle è infatti uscito nella prima manche nel gigante di Sölden).
Una vera delusione per il veterano della squadra azzurra, sette successi in Coppa del Mondo e ventiquattro podi complessivi. Peraltro, poche settimane fa il gigantista di Pallanzeno è stato scelto come ambasciatore di Expo 2015, per testimoniare come una condotta di vita sana e un’alimentazione equilibrata abbiano decisamente contribuito alla longevità della sua carriera (il tema dell’esposizione universale milanese sarà appunto “Nutrire il pianeta, energia per la vita”), e avrebbe particolarmente voluto portare in alto il nuovo casco marchiato proprio Expo 2015.

In ogni caso, poco prima dell’appuntamento sul Rettenbach avevamo avuto modo di sentirlo per conoscere le sue attese in vista della sua stagione. Ecco dunque Max Blardone:

Max, per un atleta con il tuo palmarès deve essere stato difficile accettare un paio di stagioni con risultati sotto le attese: che cosa non ha funzionato secondo te?

Sicuramente non mi ha fatto piacere ottenere questi risultati perché il mio obiettivo è sempre stato ed è tutt’ora quello di vincere. Ripeto spesso che il 100% lo fanno tutti, solo pochi però riescono a fare l’impossibile. Non nascondo il fatto che non mi ha fatto piacere ottenere risultati così poco gratificanti in questi ultimi due anni, soprattutto dopo una stagione davvero unica come quella che mi ha visto concludere vittorioso il gigante di Crans Montana nel 2012.
Nella carriera di molti atleti è capitato un periodo poco soddisfacente sotto il punto di vista dei risultati, ma questo non deve oscurare o prevalere su tutto quello che di buono è stato fatto.  Cosa non ha funzionato ?? Ma…. nulla direi… questo è lo sport”.

Quanto hanno influito le modifiche ai materiali adottate dalla FIS? Sei riuscito a trovare il giusto setting anche grazie ad Elan, la casa slovena alla quale sei passato da quest’anno?

Se penso alla mia posizione nelle liste FIS e in Coppa del Mondo prima del cambio delle regole,  direi che questa novità si è rivelata fatale. Se invece penso al mio passaggio in Elan penso di essere stato molto fortunato a trovare un team affiatato e professionale come questo, stiamo lavorando molto bene e in modo diretto.Il mio skiman è un uomo di assoluta esperienza, ha lavorato con grandi campioni come la tedesca Martina Ertl e Jure Kosir”.

Qual è la molla che ti fa andare avanti, considerando che molti atleti con cui hai gareggiato per lunghi anni hanno già appeso gli sci al chiodo?

Sento di poter dare ancora qualcosa a me stesso, e di conseguenza a chi crede ancora in me. Mi sento ancora un atleta forte, un atleta vincente. Anzi, se analizziamo bene i più forti al mondo in questi ultimi anni, hanno smesso tutti dai 35 ai 38 anni.. io ne ho “solo” 34″!.

Sette vittorie in Coppa del Mondo: qual è la più bella?

Nessun dubbio: Alta Badia 2011, il mio terzo successo personale su quella meravigliosa pista che è la Gran Risa“.

Com’è andata la preparazione estiva, in particolare la trasferta argentina?

La mia preparazione fisica è andata bene, ho variato i carichi di lavoro e privilegiato alcuni lavori esplosivi in modo da fare risalire un po’ le mie caratteristiche che negli ultimi anni sono venute un po’ a mancare. La trasferta in Argentina nel complesso è stata positiva perché ho sciato 19 giorni su 22,  anche se la qualità non è stata troppo positiva a causa delle condizioni meteo non ottimali“.

Nel corso degli anni, hai qualche rimpianto legato al fatto di non essere mai riuscito a fare slalom, disciplina della quale sei stato campione del mondo junior?

Si, sono tutt’ora dispiaciuto per non essere riuscito a portare avanti due discipline ad alto livello in Coppa del Mondo, ma purtroppo mi sono trovato a dover fare una scelta forzata visto il mio problema fisico alla schiena. Allo stesso tempo sono molto contento di aver fatto questa scelta perché dedicandomi unicamente ad una disciplina sono riuscito a raggiungere grandi risultati, unici per me e per l’Italia“.

La squadra italiana di gigante è un mix di atleti con una certa esperienza e altri appena al secondo o terzo anno di Coppa del Mondo: come ti sembra l’ambiente e cosa riesci a trasmettere ai più giovani?

Effettivamente è un mix da gestire bene. Appartengo ad una generazione di ragazzi con principi forti, educati e rispettosi dell’esperienza e della conoscenza di chi ha vissuto prima di loro. Spero di fare la mia parte nell’essere semplicemente me stesso. I giovani, per loro natura scalpitano, sono più diretti, sentono di avere la ragione sempre dalla loro parte, come è naturale che sia…

Cosa chiede Massimiliano Blardone alla stagione 2014-2015?

Ho la soddisfazione e l’onore di essere Ambassador Expo 2015, quindi il privilegio di vivere in prima persona un ruolo ed una responsabilità di non poco peso, in un anno che vedrà l’Italia intera diventare il centro del mondo! Cosa chiedo a questa stagione? Sento davvero di poter dare ancora qualcosa, a me stesso prima di tutto. Chiedo una medaglia ai Campionati del Mondo di Vail 2015“.

foto: pagina FB Max Blardone ufficiale

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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