Tennis
Tennistavolo – Deniso analizza gli Europei: “Delusione, non fallimento. Bobocica…”
Ad una settimana di distanza dal termine degli Europei 2014 di tennistavolo a squadre, chiusi dall’Italia con una mesta retrocessione in Challenge Division per gli uomini ed un onesto 25esimo posto (metà Challenge) per le donne, ha parlato ai microfoni del sito federale Patrizio Deniso, responsabile tecnico della nazionale azzurra. Parole dure, le sue, che fanno riflettere su un’avventura oltremodo negativa per il Bel Paese.
“La retrocessione è stata una grande delusione, ma vorrei avere una nuova prova d’appello prima di pronunciare la parola fallimento. – la valutazione a freddo – Ultimamente, almeno per quanto riguarda il settore maschile, ero abituato a commentare in maniera positiva, considerato che nelle ultime tre importanti competizioni a squadre, Giochi del Mediterraneo, Europei di Vienna e Campionati del Mondo d Tokyo, abbiamo subito solo due sconfitte: in finale contro la Turchia ai GDM e con l’Inghilterra, ormai a giochi fatti, ai Mondiali. Purtroppo, l’impegno continentale appena concluso, ha dimostrato che le mie aspettative, che avevo riposto in questa squadra e mi riferisco al gruppo, erano state esagerate, avevo alzato, erroneamente, l’asticella troppo in alto“.
Deniso si assume le colpe, ma nella squadra maschile promuove solo Niagol Stoyanov (l’unico sufficiente anche per Olimpiazzurra): “La colpa è mia, pensavo di proporre una squadra diversa. Siamo stati in parte competitivi, ma non abbastanza per determinare l’esito finale che mi aspettavo. È stato evidente la mancanza di un numero tre in grado di dare il suo apporto nel caso la squadra non avesse trovato i punti di Bobocica. Rech e Baciocchi sono cresciuti, sono evidenti i loro progressi tecnici, ma, mentalmente, la gestione della partita non è quella dei grandi giocatori, commettono ancora troppi errori e non sempre le loro scelte tecnico-tattiche sono quelle giuste. Comunque, le premesse ci sono. Bobocica non ha giocato male, ha vinto alcune difficili partite, ma si è sciolto come neve al sole nell’incontro più importante contro la Repubblica Ceca. Non è stato leader decisivo e non è stato competitivo come invece avrebbe dovuto esserlo contro questi giocatori. Stoyanov ha dimostrato che i suoi ultimi ottimi risultati non sono stati causali, ha giocato un grande tennistavolo. È un anno e mezzo che Niagol si è messo in discussione, sia sul piano fisico che tecnico ed i risultati si vedono. Mi aspetto ancora molto, specialmente riguardo l’aspetto fisico, ha ancora margini di miglioramento può essere sulla buona strada per centrare l’obiettivo Olimpiade. In questo Europeo, mi rimane il solo rimpianto della sua sconfitta 3-2 contro lo svedese Gerell. Riguardo Mutti, con rammarico ho dovuto constatare la sua inconsistenza tecnico-fisica, non è mai è stato all’altezza dei giocatori incontrati. Non posso non evidenziare le enormi carenze palesate da Leonardo ed il suo scarso miglioramento ottenuto dal Mondiale ad oggi. Leo, e l’avevo già evidenziato in una mia precedente intervista, deve rimettersi in discussione, non solo tecnicamente, ma in particolar modo fisicamente. Deve fare un’analisi e chiedersi con quanti giocatori di classifica superiore ha vinto negli ultimi due anni. I suoi pari età in questo momento sono più competitivi di lui a livello internazionale“.
Un occhio è rivolto anche alla spedizione femminile: “Hanno fatto squadra ed hanno vinto le partite che dovevano vincere. Denisa Zancaner ha fatto il suo ed ha dato un forte contributo, non solo tecnico, ma anche psicologico alla squadra. Peccato per la partita persa con la Bulgaria che ci avrebbe permesso di passare il girone ed entrare nelle prime 24 .Chiara Colantoni, con la Renzi, era avanti 2-0 con match ball al 3° set sul 2-0 per noi, ma le potevamo chiedere di più? Comunque inizio a vedere un po’ di luce in fondo a questo nero tunnel del settore femminile“. Ricordiamo che Chiara Colantoni è stata segnata da grave lutto familiare poco prima della partenza per Lisbona.
Alle fine, tuttavia, ecco una speranza per il futuro: “Concludo dicendo che la scarsa abitudine a competere a questi livelli, ci ha condizionato e per ora, e mi piace sottolineare per ora, la nostra Nazionale non ha ancora la consistenza e la forza fisico-tecnica per competere con le prime squadre del mondo. Lavoreremo ancora di più per esserlo, i ragazzi lo vogliono, io lo voglio e ci crediamo, non siamo lontani. Dobbiamo mettere in atto solo alcuni accorgimenti ed intensificare alcuni interventi specialmente sul piano fisico. Questa retrocessione è una delusione così grande per me che andrà via solo al prossimo grande risultato positivo“.
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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com
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Foto da: pagina Facebook Fitet