Badminton
Badminton: la giovane Italia può solo crescere
L’Italia non parteciperà agli Europei di badminton a squadre in programma in Belgio a febbraio: è questo il verdetto uscito dal girone di qualificazione che si è disputato nel weekend a Tallin, mentre gli altri gruppi si svolgevano in altre località europee.
Difficile, alla vigilia, ipotizzare uno scenario diverso: nella lista dei convocati, al netto di Giovanni Greco e Rosario Maddaloni, gli altri cinque nomi erano quelli di ragazzi estremamente giovani, tra i 17 e i 18 anni, di fatto al battesimo di fuoco nell’arena internazionale. Alcuni di essi non hanno nemmeno un ranking in singolare o in doppio, dunque alla trasferta estone non potevano aspettarsi niente di diverso dal vivere un’esperienza importante per accrescere le proprie doti tecniche. E quest’obiettivo, scontrandosi con atleti ben più esperti e dalle classifiche quantomeno onorevoli, è stato senz’altro raggiunto.
Inutile soffermarsi sui singoli match, che abbiamo cercato di ripercorrere nelle cronache giornaliere: dall’Estonia si torna a casa con la consapevolezza di un gruppo che può e deve fare molta strada per avvicinarsi ad un livello competitivo sul piano continentale. Se infatti Greco e Maddaloni, come abbiamo già detto, rappresentano comunque a loro modo due garanzie (coppia di doppio sempre più affiatata e ranking attorno alla centesima posizione nel singolare), e questo titolo lo merita senz’altro anche una Jeanine Cicognini che ha vissuto un ottimo 2014, non ci si può dimenticare che accanto a questi atleti c’era il vuoto. Per anni il badminton tricolore è stato solo ed esclusivamente Agnese Allegrini: passo dopo passo, Greco e Maddaloni hanno raggiunto un buon livello su scala globale e l’innesto della Cicognini ci ha donato una singolarista con ampie chance di conquistare la carta olimpica. Il resto era da fare in casa: il Coni ci crede, la FIBa ci crede e dai floridi vivai dei club di Milano, Bolzano e Malles ha pescato la maggior parte dei componenti della nazionale juniores e dell’ambizioso progetto giovani 2020 e 2024. Adesso si sta seminando, cosa non fatta per troppi anni: l’auspicio è quello di arrivare anche al tempo del raccolto, sperando che i frutti si chiamino Karin Maran, Pirmin Klotzner, Marah Punter, Lisa Iversen, Giulia Fiorito, Matteo Bellucci e tutti gli altri ragazzi su cui la Federazione sta puntando.
foto: Danilo Perri
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com