Calcio

Calcio: Italia, per ora bisogna accontentarsi

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Brutto da dire per una nazionale che ha vinto quattro volte la Coppa del Mondo, una sola in meno del Brasile primo nella speciale classifica. Ma, per il momento, va bene così. Umiliati nel gioco dalla Croazia, in casa. Termina 1-1, e ci va anche bene. Il gol di Candreva illude, la papera gigante di Buffon complica una situazione già incastrata. L’infortunio di Modric aiuta, perché i croati perdono molta qualità (ma ne preservano abbastanza per esserci superiori). Nella ripresa il 4-5-1 di Conte è eccessivamente schiacciato nei primi venticinque minuti, poi la sospensione per i vili lanci di fumogeni dei tifosi ospiti e l’ingresso di Pellè fanno bene agli azzurri, che respirano. Il destro in contropiede di Perisic all’87’, di poco a lato, squilla come un avvertimento: per questa volta ci salviamo, ma in futuro non si potrà giocare così.

Male, a tratti malissimo. Attacco isolato, con buona volontà ma senza precisione. Un Candeva fuori posizione, ma clamorosamente indisturbato al limite dell’area, fa 1-0 subito dopo il decimo minuto. Quando passa sull’out di destra, il suo ruolo di competenza, l’esterno della Lazio si spegne. E’ la fotografia del triste stato di forma degli azzurri, a cui mancano freschezza e qualità. Bisogna ringraziare Ranocchia, leader della difesa a tre prima di essere affiancato da Chiellini nella linea a quattro, per il salvataggio sulla linea su Olic. Male Buffon, che regala il pareggio a Perisic. Chissà, forse resistendo almeno fino all’intervallo sull’1-0 poi ci sarebbero stati più spazi per un contropiedista puro come Cerci.

Le poche note liete sono gli ingressi di Pellè ed El Shaarawy. Il primo, bomber vecchio stampo a cui la Premier League fa bene come a pochissimi italiani nella storia, lotta su ogni pallone e alza il baricentro di una squadra che per oltre venti minuti non riesce a uscire dai suoi primi trenta metri. Un supplizio agli occhi degli oltre 50 mila della Scala del calcio. Il secondo si mette a disposizione del ct: difende e attacca, macinando chilometri sull’out di sinistra e non disdegnando le consuete conclusioni con il destro a giro. Ma è poca roba, in un’apatia generale che dimostra come il calcio italiano sia un cantiere a cielo aperto in cui mancano i campioni di un tempo. C’è di buono che siamo ancora primi in classifica e che Euro 2016 è parecchio distante. Quindi accontentiamoci, in attesa di tempi migliori.

 

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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

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Foto da: pagina ufficiale Facebook Stephan El Shaarawy

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