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Ciclismo, Battaglin, Moser e Guardini: 2015 per ritrovare la retta via

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Da attesi protagonisti ai massimi livelli mondiali a comparse nelle corse del calendario italiano che spesso offrono startlist non certo eccelse. Moreno Moser, Enrico Battaglin e Andrea Guardini sono chiamati, nella prossima stagione, a fare un deciso passo in avanti nelle performance offerte in gara.

Partiamo dal corridore della Bardiani – CSF vincitore di una tappa al Giro d’Italia al Santuario di Oropa con una splendida volata in rimonta su Dario Cataldo. Una prestazione di alto livello arrivata, in stagione, dopo un bell’attacco che l’aveva reso protagonista anche alla Milano-Sanremo. Da giugno in poi, però, Battaglin non è più riuscito ad incidere, manifestando una condizione di forma sempre insufficiente a raccogliere risultati in linea con quanto fatto vedere fino a maggio anche nelle corse più adatte alle sue caratteristiche.

Il 2015, per lui, potrebbe essere un anno fondamentale, uno spartiacque in una carriera che rischia di non decollare nonostante qualche ottimo sprazzo e tante attese. Le qualità, sicuramente, ci sono, come dimostrano i risultati ottenuti nelle ultime due stagioni. Manca sicuramente la continuità tra febbraio e ottobre che fino a questo momento si è dimostrata una lacuna difficile da colmare. Una preparazione forse più mirata potrebbe aiutarlo, e non poco, a lasciare il segno anche tra giugno e settembre. Incredibile come un atleta come lui non sia stato selezionato per i Mondiali di Ponferrada a fine settembre, ma la carenza di risultati a ridosso dell’appuntamento iridato ne ha compromesso la convocazione.

Discorso diverso, invece, per Moreno Moser. L’ormai ex corridore della Cannondale, che passerà nell’inverno alla Garmin-Cannondale, è esploso nel 2012, con 5 vittorie spettacolari: dal GP Laigueglia fino al Giro di Polonia, conquistato davanti al polacco Michal Kwiatkowski, suo coetaneo e campione del mondo in carica. A differenza dell’avversario di due stagioni fa, Moser sembra essere regredito nelle prestazioni, senza però essere riuscito a trovare una vera e propria spiegazione, come ha ribadito a più riprese in diverse interviste.

Nuovi stimoli e un nuovo ambiente potrebbero aiutare un ragazzo come lui che forse in talune situazioni fatica ad esprimersi al meglio, chiudendosi in se stesso. In vista della nuova stagione e del suo futuro il trentino è chiamato in primis a ritrovare le sensazioni che due anni lo facevano letteralmente volare, per poi poter tornare a pensare di vincere. La classe per farlo c’è e l’abbiamo visto: ora basta solamente tirarla fuori. 

La situazione è ancora una volta diversa per Andrea Guardini. L’ultimo suo vero lampo di classe risale al Giro d’Italia del 2012, quando ancora in maglia Farnese si impose a Vedelago con una volta esplosiva e convincente andando a precedere Mark Cavendish. Il velocista veronese ha sempre palesato limiti su distanze importanti e percorsi mossi, ma negli ultimi anni la tendenza sembra essersi accentuata, senza tralasciare quella che sembra una diminuzione nell’esplosività in volata.

Basti pensare che nell’ultima Vuelta a España non è mai riuscito a lanciare uno sprint nelle prime posizioni e che in tutto il 2014 ha faticato anche con avversari non eccelsi e in frazioni prive di difficoltà altimetriche a sviluppare una progressione utile a conseguire risultati consoni al suo talento e alle aspettative che vigono sul suo conto. Guardini ha sicuramente le carte per recitare un ruolo da protagonista tra gli sprinter più importanti del pianeta e dopo due anni non felici in Astana il 2015 potrebbe essere, anche per lui, l’anno della svolta dopo un periodo di ambientamento.

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gianluca.santo@olimpiazzurra.com

Foto: Pagina Facebook Giro d’Italia

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