Ciclismo
Ciclismo, Pozzovivo: “Correrò Giro e Tour o Vuelta. Sono competitivo anche nelle classiche”
E’ un Domenico Pozzovivo molto ambizioso quello che si prepara allo start della nuova stagione. Lo scalatore lucano dell’AG2R quest’anno, dopo un promettente inizio di stagione, è stato davvero sfortunato a causa di una caduta (tibia e perone fratturati) che gli ha compromesso tutta la seconda parte del 2014.
Il 32enne ciclista si è raccontato alla Gazzetta dello Sport, parlando di quest’annata e cominciando a pensare alla prossima. “Finalmente sto bene. Si pensava che la stagione fosse chiusa, invece ho anticipato tempi e scadenze, sono rientrato il 1° ottobre alla Milano-Torino, poi quattro giorni dopo ho corso il Lombardia, ma a ripensarci è stata una mezza pazzia. Non avevo abbastanza allenamenti nelle gambe, in bici pedalavo storto e giù dalla bici mi muovevo con le stampelle. Eppure fino al Berbenno ero con i primi, poi, inevitabilmente, mi si è spenta la luce. Ma ho tenuto duro e sono arrivato in fondo, da solo. È stato comunque bellissimo, perché la gente mi riconosceva, probabilmente sapeva del mio incidente e m’incitava come se fossi il primo. Ho continuato a pedalare fino alla fine di ottobre per completare la riabilitazione. Adesso mi concedo due settimane di riposo, ma sarà difficile rispettarlo, perché dopo 10 giorni la voglia di tornare a pedalare supera la necessità di rimanere fermo. All’inizio alterno il nuoto alla mountain bike, con un paio di uscite in bici alla settimana. Il primo ritiro, dal 17 al 21 novembre, sul Monginevro. Il secondo, in dicembre, in Spagna. Da lì in poi soltanto bicicletta”.
Nonostante tutto una buona stagione. “Quest’anno mi ha dimostrato due cose. La prima: posso essere competitivo anche in certe corse di un giorno. Come la Liegi. Pensavo di potermela godere solo da spettatore, invece all’esordio sono stato protagonista e, infine, quinto. Con il senno di poi, avrei fatto meglio a correrla diversamente, aspettando ad attaccare sul Saint-Nicolas. Una buona lezione, magari il prossimo anno. La seconda: in un grande giro posso aspirare, se non alla vittoria, almeno al podio. Il Giro l’ho chiuso al quinto posto”.
Obiettivo Giro per il 2015, con un pensierino al Tour de France, mai corso fino ad ora in carriera. “Dobbiamo ancora fare i calendari. Potrei cominciare presto, in Australia, e sarebbe stimolante, non ci sono mai stato. Poi potrei fermarmi per farmi togliere placca e viti dalla tibia e rientrare alla Tirreno-Adriatico. In programma il Giro e un altro grande giro fra Tour e Vuelta. Il Giro mi sembra duro e complicato, ci sono tante tappe con tante insidie, ma quella maxicrono mi preoccupa. Invece il Tour, con tante salite e pochissima crono, mi sarebbe più adatto”.
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