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Ciclismo

Ciclomercato, il pagellone: ecco come si stanno muovendo le squadre World Tour

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Nonostante la stagione agonistica sia appena finita, il grande ciclismo è pronto ad affrontare la stagione 2015, che come ormai da tradizione negli ultimi anni vedrà i protagonisti esordire già nel mese di gennaio, chi in Argentina (al Tour de San Luis) e chi in Australia (Tour Down Under). Le squadre, negli ultimi mesi, hanno cercato di modificare e migliorare il proprio roster, intervenendo su un mercato caldo nonostante il periodo economico. Proviamo, a poco più di due mesi dall’inizio della stagione, a tracciare un bilancio con un pagellone alle squadre del World Tour.

Cliccando su queste parole si può eccedere alla tabella contenente tutti gli arrivi e le cessioni delle varie squadre. 

AG2R La Mondiale, voto 7:  fino a questo momento la squadra si è mossa bene, riuscendo a trattenere tutti i prezzi più pregiati della vetrina, che nell’ultima stagione hanno dimostrato di valere tanto. In particolare, una batteria di scalatori invidiabile. Attualmente è ancora sotto contratto per il 2015 anche Carlos Betancur, l’uomo che dovrebbe portare la formazione francese ad un salto di qualità. Tra i nuovi innesti, il più importante è quello di Jan Bakelants, che con Johan Vansummeren dovrebbe andare a rinforzare la formazione per le Classiche di primavera non eccessivamente impegnative. Vansummeren può anche svolgere il ruolo di passista e gregario.

Astana Pro Team, voto 8: una vera e propria rivoluzione. Tanti i corridori liquidati (Guarnieri, Brajkovic e gli Iglinskiy, questi per doping, tra i più in vista) e tanti arrivi. Sempre più preponderante la colonia italiana, con Diego Rosa, Davide Malacarne e Dario Cataldo che dovrebbero sostenere Vincenzo Nibali e Fabio Aru in montagna e non solo. Tre acquisti di una certa rilevanza e solidità che vanno a rafforzare la squadra per i grandi giri. Lars Boom potrebbe dire la sua nelle classiche del pavè, mentre Luis Leon Sanchez è un uomo duttile che può far comodo alla squadra. Non dovrebbe rifirmare, invece, Enrico Gasparotto: un peccato.

BMC Racing Team, voto 7,5: un vero e proprio squadrone. Pensa al futuro con l’ingaggio di Campbell Flakemore (iridato U23 a crono) e di Stefan Küng. Anche qui arrivano due italiani: Alessandro De Marchi e Damiano Caruso. Il primo nell’ultima stagione è letteralmente esploso e potrebbe anche trovare qualche spazio se non chiamato al lavoro di gregariato, mentre è da valutare la possibilità di Caruso di giocarsi le proprie carte. Salutano i ritirati Hushovd ed Evans oltre che Steve Morabito e Stephen Cummings

Garmin Cannondale, voto 6: l’impianto di squadra è quello della Garmin dello scorso anno. Non ci sono più, però, corridori come Tyler Farrar, Fabian Wegmann e Johan Vansummeren. Tra i nuovi arrivi, per ora, spiccano i giovani della Cannondale: Moreno Moser, Davide Villella, Davide Formolo e Matej Mohoric, oltre che Joe Dombrowski. Nulla di eccezionale però e al momento la squadra non sembra essersi rafforzata troppo. Da valutare sul lungo periodo (quantomeno tre stagioni).

Etixx – QuickStep, voto 5,5: nonostante rimanga uno squadrone, il team pare indebolito. Senza innesti di spessore è andata a perdere atleti come Bakelants, Thomas De Gendt e Wout Poels, che in diverse situazioni potevano essere competitivi e funzionali alla squadra. Per le classiche del nord rimane comunque una vera e propria corazzata. Rispetto al 2014, ci si attende di più da Mark Cavendish.

FDJ.fr, voto 5,5: ha dovuto fare una scelta dolorosa e tagliare Nacer Bouhanni, tenendo in roster Arnaud Demare. Solo il tempo ci dirà se il managment della squadra francese ha avuto ragione, ma Bouhanni nel finale di stagione ha regalato sprazzi di classe dopo aver garantito tante vittorie al Giro e alla Vuelta.

Katusha, voto 6: senza infamia nè lode, di fatto viene confermato l’organico dello scorso anno con alcuni piccoli cambiamenti. Probabilmente servirebbe un uomo in grado di andare a sostituire Joaquim Rodriguez e Dani Moreno nei prossimi anni. Tra le new entry anche Sven Erik Bystrøm, giovane norvegese campione del mondo della prova in linea Under 23 a Ponferrada.

Lampre – Merida, voto 5,5: la squadra italiana non arriva da una grande stagione, eppure i 5 nuovi acquisti non offrono garanzie. Il più importante è quello di Ruben Plaza, che però è un gregario. I risultati, quindi, dovranno arrivare dai corridori che hanno portato fieno in cascina anche la scorsa stagione. In uscita, si segnala l’addio, finalmente, di Damiano Cunego, ormai da anni l’ombra di se stesso, di Luca Wackermann di Winner Anacona e la fine del rapporto con Chris Horner: chi per i grandi giri?

Lotto Soudal Team, voto 6: anche in questo caso non ci sono grandi sconvolgimenti. Arrivo importante quello di Thomas De Gendt, che se dovesse ritrovare le giuste sensazioni e il giusto colpo di pedale potrebbe entrare nella top5 delle corse di una e tre settimane.

Movistar Team, voto 6: la squadra che ha vinto la classifica del World Tour non cambia (quasi) di una virgola. Ruben Plaza l’unico a cambiare aria, mentre si sono uniti al team Rory Sutherland, Fernandez, Soler e Winner Anacona. Proprio quest’ultimo potrebbe essere una pedina importante per Valverde e Quintana.

Orica-GreenEDGE, voto 7: importante la cessione di Matthew Goss, ormai poco competitivo, così come i 4 acquisti mirati effettuati. Oltre a Scherter, che ha già fatto qualche gara la passata stagione, la squadra australiana dovrebbe dare maggiore spazio al talentuoso Caleb Ewan, tra i giovani più interessanti del panorama mondiale. In ottica futuro, ottimo l’ingaggio di Magnus Cort Nielsen, classe ’93 ma già a suo agio tra i professionisti. Interessante il ritorno su un palcoscenico di prestigio per Adam Blythe, velocista atipico dalle ottime doti che nelle ultime stagioni sembrava un po’ perso.

Team Europcar, voto 5,5: con un Voeckler sempre meno giovane, alla squadra francese servirebbe un nuovo innesto di peso. Per ora, invece, ha ingaggiato tre neopro e Craven, che aggiungono poco nel breve periodo. Ha perso anche discreti corridori come Davide Malacarne, Thurau, Rezà e Berhane.  Fino a questo momento un mercato al di sotto delle aspettative e, probabilmente, delle necessità.

Team Giant – Alpecin, voto 6,5: formazione solida che nel corso degli anni ha trovato pilastri importanti per arrivare a risultati di prestigio. Mercato poco spumeggiante ma concreto. Ciliegina sulla torta l’approdo tra i grandi di Lars Van Der Haar, fenomeno del ciclocross che anche su strada potrebbe cogliere risultati di eccellenza. Degenkolb e Kittel sono garanzie.

Team Lotto NL – BrandLoyalty, voto 5: la sensazione è che l’ormai ex Belkin si sia indebolita. Acquisti che non aggiungono nulla ad alti livelli al valore della squadra e che difficilmente faranno la differenza. Al contrario, se ne sono andati corridori di un certo calibro come Lars Boom, Bauke Mollema, Lars Petter Nordhaug e Theo Bos. Il 2015, con il nuovo sponsor, potrebbe partire in salita.

Team Sky, voto 7,5: la squadra più attiva sul mercato. Tagliati alcuni corridori che non offrivano più prestazioni all’altezza (su tutti Boasson Hagen, ma anche Dombrowski) e dopo aver rinunciato ad altri (vedi Cataldo), la squadra inglese si è rifatta il look. È tornato Nordhaug, e il team si è ulteriormente rinforzato con Wouter Poels, Nicholas Roche, Andrew Fenn e Leopold König. Per gli sprint i nerazzurri si sono tutelati ingaggiando Elia Viviani, che in questo modo potrà anche prepararsi per le Olimpiadi di Rio 2016 in pista. All’azzurro si chiede quel salto di qualità atteso da un paio d’anni che però fino a questo momento non è arrivato.

Team Tinkoff – Saxo, voto 7: l’unico obiettivo era assicurarsi Peter Sagan e il magnate russo Oleg Tinkoff ci è riuscito. Il fenomeno slovacco, che va ad affiancare Alberto Contador in una formazione completa per ogni evenienza, è stato accompagnato nella nuova squadra dal fratello, a sua volta messo sotto contratto. Ivan Basso aiuterà Alberto Contador in salita per andare a chiudere la sua carriera come gregario per aiutare lo spagnolo a tornare sul gradino più alto del podio al Tour de France. Interessante l’innesto di Robert Kiserlovski, che in salita si difende bene.

Trek Factory Racing, voto 6,5: deve fare i conti con i ritiri di Jens Voigt e di Danilo Hondo, ma sopratutto del relativamente giovane Andy Schleck. Il giovane lussemburghese, nonostante qualche annata molto difficile, ha ancora talento da vendere, ma è stato costretto ad appendere la bici al chiodo a causa degli infortuni. Unici ingaggi quelli di Bauke Mollema, che potrebbe fare molto bene, e Marco Coledan.

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Foto: Gianluca Santo

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