Sollevamento Pesi
Genny Pagliaro: “Ai Mondiali per una medaglia. Grandi motivazioni per Rio 2016”
ESCLUSIVA – Indiscussa padrona d’Europa da due stagioni, con sei ori conquistati tra le rassegne continentali 2013 e 2014, Genny Pagliaro si appresta a lanciare il suo guanto di sfida al mondo.
La pesista nissena è consapevole che, per competere ad armi pari con le campionesse asiatiche e, in generale, provare a giocarsi una medaglia, servirà progredire rispetto alle misure che le hanno consentito di dominare a mani basse gli Europei.
I Mondiali di Almaty rappresenteranno un banco di prova fondamentale per la siciliana, nonché la prima tappa di passaggio verso Rio 2016, la grande occasione per riscattare un rapporto non idilliaco con le Olimpiadi.
Prima di tutto in che stato di forma di presenti a questa rassegna iridata?
“Bene, sono in forma e mi sento meglio rispetto agli Europei“.
Quest’anno hai conquistato l’oro nel totale agli Europei con 180 kg. Per un podio mondiale, tuttavia, servirà una misura tra 187 e 190 kg: pensi di poterla valere?
“Sì penso di valerla e nessuno può impedirmi di arrivarci, se dimostrerò il mio valore“.
Rispetto alla rassegna continentale, dunque, adotterai una tattica di gara più aggressiva?
“La strategia si determinerà in gara al momento. Queste competizioni si decidono per una questione di 1-2 kg, per cui bisognerà fare delle riflessioni. Inoltre c’è in palio anche la qualificazione olimpica della squadra, quindi è una situazione delicata“.
Con quali ambizioni, dunque, ti presenti in Kazakistan?
“Intanto c’è da pensare alla qualificazione a Rio, dopodiché penserò ad una medaglia. Se arriva sarò superfelice, in caso contrario non avrò rimpianti perché ho fatto tutto il necessario per provare a vincerla. Punto a fare la mia gara, poi si vedrà“.
Ritieni che l’Italia abbia buone chance di qualificarsi alle prossime Olimpiadi?
“Io penso di sì, possiamo farcela. Siamo un bel gruppo e ce la giocheremo fino alla fine“.
Rispetto a qualche anno fa, nella tua categoria di peso si sollevano misure più “umane”. In questa stagione ancora nessuna atleta è riuscita a valicare quota 200 kg. Probabilmente un segnale che la lotta al doping sta iniziando a produrre degli effetti positivi. Che stimolo ti dà poter gareggiare sapendo che nessuna avversaria è fuori portata?
“Sicuramente per me è un grande stimolo in più sapere di gareggiare con avversarie pulite. In passato davvero si sollevavano delle misure esorbitanti, è vero che ora parliamo di prestazioni più umane. Più si lotta contro il doping, maggiori benefici ne trarrà la nazionale italiana“.
In gara dovrai anche cancellare i fantasmi del passato, con la mancata qualificazione alle Olimpiadi di Londra 2012: un ricordo che potrà in qualche modo condizionarti?
“Guarda, quell’esperienza negativa di Londra mi ha dato una forza ancora maggiore per riscattarmi. Ho una marcia in più adesso, nonché motivazioni supplementari“.
I successi tuoi e di Mirco Scarantino pare che stiano migliorando la visibilità del sollevamento pesi in Italia: sei d’accordo?
“Sì, qualcosa si muove. Adesso siamo molto più visibili al pubblico ed è un’ottima cosa. Il nostro unico problema è quello di farci conoscere, perché il nostro è uno sport bellissimo, cui ci si appassiona facilmente“.
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Foto: Fipe
federico.militello@olimpiazzurra.com