Editoriali
“Italia, come stai?”: speed skating, sboccia Giovannini; azzurre super nella boxe
La seconda tappa di Coppa del Mondo di speed skating ha consacrato la definitiva esplosione di Andrea Giovannini. Il trentino ha conquistato il primo successo in carriera nella mass start, format che ha ottime probabilità di entrare a far parte del programma olimpico già da Pyeongchang 2018. E’ presto per dire se l’azzurrino sia l’erede di Enrico Fabris, tuttavia i risultati conseguiti finora in questo avvio di stagione lasciano presagire che la strada intrapresa sia quella giusta. Giovannini ha mostrato passi avanti importanti nelle distanze più lunghe, in particolare nei 5000 metri: non è un caso se nella classifica generale di specialità occupi un dodicesimo posto di tutto rispetto (di gran lunga il migliore tra gli Under22). Il pattinatore del Bel Paese sembra possedere una predisposizione naturale per le competizioni all-round come Europei e Mondiali (nei 1500 metri i margini di miglioramento sono ampi, più ostici invece i 500 per qualsiasi mezzofondista).
Segnali di risveglio da parte di Mirko Nenzi, secondo nella Division B dei 500 metri: il veneto, ad ogni modo, ha finalizzato la preparazione per i Mondiali sprint e singole distanze in programma a febbraio. Già dalle prime tappe europee di Coppa del Mondo è lecito attendersi una progressione nei tempi (e nei risultati…).
Avvio di stagione poco incisivo per Francesca Lollobrigida, solo decima nell’amata mass start e molto distante dalle migliori nei 5000 metri. La romana ha pagato il tour de force delle ultime settimane: un giro del mondo che l’ha portata in pochi giorni a viaggiare dall’Argentina alla Corea del Sud tra Mondiali di pattinaggio a rotelle e Coppa del Mondo di speed skating.
Fine settimana molto intenso per gli sport da combattimento. L’Italia si conferma una delle nazioni leader nel pugilato femminile, con tre medaglie complessive ai Mondiali di Jeju, ci cui una di bronzo nella specialità olimpica dei -51 kg conquistata da Terry Gordini. Considerando che le categorie che assegnano metalli a cinque cerchi sono solo tre (-51, -60 e -75 kg), si profilano un paio di ballottaggi davvero interessanti. Ai pesi mosca, ad esempio, mira Marzia Davide, oro europeo e argento iridato nei -54 kg in un 2014 da sogno. La campana, che ad inizio carriera combatteva tra i pesi leggeri (-60 kg), nelle ultime stagioni ha perso peso con l’obiettivo di tentare l’avventura olimpica nei -51 kg. Non sarà facile strappare il posto ad una straordinaria Gordini, ma per i tecnici si profila un piacevolissimo problema di abbondanza. Discorso simile per i -60 kg, dove l’attuale titolare Romina Marenda, fermata negli ottavi della rassegna iridata, dovrà guardarsi dall’ascesa prorompente di Alessia Mesiano, per due volte medaglia di bronzo in stagione nei -57 kg tra rassegna continentale ed iridata. L’auspicio, ad ogni modo, è che la boxe femminile possa in futuro acquisire la stessa dignità di quella maschile, con un allargamento delle categorie olimpiche a partire già da Tokyo 2020.
Continua a mietere podi a grappoli la scherma italiana. Sarà anche mancata la ciliegina di una vittoria, tuttavia la sciabola tricolore ha conquistato ben quattro podi in quattro gare di Coppa del Mondo disputate tra sabato e domenica: un ruolino di marcia impressionante. Si conferma l’ascesa inarrestabile di Rossella Gregorio, seconda nella prova individuale ad Orleans e capace di trascinare al bronzo le compagne nella prova a squadre. Un gruppo, quello in rosa, composto da atlete giovani e dai grandi margini di miglioramento: il prossimo biennio rappresenta il tempo ideale per giungere a Rio 2016 preparate per vivere un’Olimpiade da assolute protagoniste.
Non tramonta mai, invece, la stella di Aldo Montano, terzo a Budapest e secondo con la squadra: la dimostrazione che a 36 anni e con tanti gravi infortuni alle spalle, la passione e il talento risultano ancora armi vincenti.
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federico.militello@olimpiazzurra.com