Oltre Cinquecerchi
Karate: partita la campagna per l’inclusione nel programma di Tokyo 2020
Le proposte annunciate ieri da Thomas Bach devono aver fatto piacere a molti appassionati degli sport che attualmente non fanno parte del programma olimpico, lasciando aperta la porta per l’inclusione di numerose discipline almeno in occasione di un’edizione a cinque cerchi. Tra gli sport che da tempo cercano l’ingresso nel calendario olimpico c’è di certo il karate, che aveva già presentato una seria candidatura, tramite la World Karate Federation (WKF) per Rio 2016, e che ora punta con decisione a Tokyo 2020.
L’occasione è ghiotta: il karate è uno sport giapponese, e potrebbe garantire un importante bottino di medaglie alla delegazione di casa, oltre che fungere da vetrina per una delle discipline tradizionali della terra che ospiterà la rassegna, ma è anche molto gradito ad altri Paesi, visto che agli ultimi Mondiali di Brema (Germania) sono state ben diciannove le nazioni salite sul podio, tra le quali l’Italia, che ha ottenuto un oro, un argento e due bronzi.
La proposta, oltre a poter contare sulle risorse e sugli sforzi delle massime autorità mondiali e nipponiche di questo sport, ha anche incassato il sostegno del gruppo parlamentare per la promozione di Tokyo 2020, un insieme di oltre 110 deputati giapponesi provenienti da tutte le forze politiche.
Per portare avanti la candidatura del karate come nuovo sport olimpico in vista delle Olimpiadi 2020, è stata lanciata anche una petizione online, che, partita il 30 Ottobre scorso, ha già superato quota 5.000 firme. Tutti coloro che vogliono sostenere la causa del karate possono firmare cliccando qui e completando il modulo sulla destra.
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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com