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Le varianti del poker per uno sport che si evolve

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Adesso che il poker è stato riconosciuto come sport, vale la pena interrogarsi sulle sue regole e, soprattutto, sulle sue varianti. Andando dritti alla questione, quando si fa riferimento al poker si parla di un universo che va ben oltre la galassia del Texas Hold’Em: questa è certamente la variante più nota, ma è solo una delle tante.

Data la premessa, vale la pena scoprire quali altre varianti esistono, o quanto meno conoscere le regole essenziali e le meccaniche delle più grandi categorie di poker. I più curiosi potrebbero anche decidere di visitare uno dei casino online AAMS (oggi nota come ADM) per sperimentare le versioni dimostrative di una poker room che utilizzi una di queste modalità di gioco, così da sviluppare una maggiore padronanza delle meccaniche diverse da quella dominante, al momento la Texas Hold’Em.

Il poker in evoluzione

Vale la pena ribadire il concetto nella sua integrità: al momento la variante dominante è il poker Texas Hold’Em. Va specificato infatti che si tratta, con ogni probabilità, soltanto di una fase, per quanto sia difficile stabilirne i limiti geografici o temporali. Entrando nel dettaglio, basta guardare agli anni ’70 e al poker che si giocava ai tempi. 50 anni fa la variante più apprezzata e giocata era il card stud, che segue regole diverse da qualsiasi community card poker, categoria alla quale appartiene l’Hold’Em.

Il card stud prevede che i pokeristi giochino con un mix di carte coperte e scoperte, rivelando dunque parte della propria mano e lasciando all’intuizione e al calcolo la possibilità di ricostruire le combinazioni in possesso degli altri giocatori. All’interno della categoria del card stud, si distinguono il poker 7 card stud, in cui ogni pokerista ha 3 carte coperte e 4 scoperte, mentre il 5 card stud prevede 1 sola carta coperta e 4 scoperte: le dinamiche di gioco sono dunque rivoluzionate, e in ogni caso parecchio diverse da quelle del community card poker.

Il cambio delle carte nel draw poker

Un giocatore di poker sbircia la propria mano d’apertura: niente di buono, all’apparenza. Cosa aspettarsi dal resto della mano? Sperare che il board sia clemente e completi da sé una combinazione competitiva? Il draw poker risponde a questa domanda dando la possibilità di cambiare una o più carte d’apertura, anche nel corso della partita stessa, in base alle specifiche regole che si stanno applicando.

In alcuni casi, le regole del Texas Hold’Em sono radicalmente ribaltate: se l’Hold’Em prevede l’obiettivo di realizzare la migliore combinazione tra i giocatori rimasti fino all’ultimo giro di puntate, varianti del draw poker come la Badugi prevedono invece la realizzazione della mano peggiore. Con sole 4 carte, la variante di poker Badugi prevede nello specifico la realizzazione del 4-3-2-A, mentre la California lowball, a 5 carte, vuole il 5-4-3-2-A.

Una combinazione di queste regole è applicata anche al 7 card stud: la variante Razz poker infatti vuole la realizzazione della combinazione peggiore o, meglio, prevede che solo l’assenza di qualsiasi combinazione sia l’unico modo per essere competitivi: niente coppie, niente tris, niente colore; al massimo una coppia o, meglio ancora, carte che non abbiano possibilità di essere combinate tra loro.

La galassia del poker community card

Per concludere, si può decidere di tornare a lidi più conosciuti, e quindi al community card, in cui il Texas Hold’Em regna per adesso incontrastato. Ma dire community card non significa dire necessariamente Hold’Em, perché in alcune aree e in alcuni tornei si distinguono ancora altre varianti, come l’Omaha e la Pineapple.

Guardando all’Omaha, questa variante del poker prevede la distribuzione di 4 carte a ciascun pokerista, che poi avrà l’obbligo di usarne solo 2, insieme a 3 del board, per la creazione della propria combinazione. Infine, la variante del poker Pineapple prevede la distribuzione di 3 carte a ciascun giocatore, che ne dovrà scartare subito una. Nel crazy pineapple, invece, la terza carta va scartata dopo il secondo giro di scommesse. Per il resto, le dinamiche restano identiche al Texas Hold’Em.

Foto: Shutterstock.com

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