Biathlon
Mirco Romanin a tutto campo: “Vedo bene Wierer e De Fabiani, mi aspetto molto miei ragazzi del FVG”
Nell’immediata vigliia dell’apertura della stagione invernale, vi presentiamo l’intervista effettuata a Mirco Romanin, responsabile tecnico del biathlon per il Comitato FISI Friuli Venezia Giulia e tecnico per la disciplina dello sci di fondo. Con Mirco, sempre preciso e accurato, abbiamo toccato diversi temi, dalle speranze di rinascita azzurra nello sci di fondo, alle aspettative per i ragazzi del biathlon. Esperto e preparato nonostante la giovane età (classe 1989) ci ha raccontato inoltre le modalità con cui si coordina e segue i ragazzi della propria rappresentativa regionale.
Con quali gruppi sportivi hai avuto il piacere di lavorare/collaborare nel corso di questa preparazione alla stagione invernale?
“In questa stagione sono crescuti miei impegni da tecnico, dal momento che a settembre ho dato l’esame per l’abilitazione al 3° livello di sci di fondo, al punto che la mia è diventata una vera e propria professione a quasi tempo pieno. Continuo a lavorare con il mio Sci Club, l’ASD Monte Coglians, mentre col Comitato Fisi FVG settore biathlon il mio impegno è diventato ancora più gravoso in quanto Giordano Baritussio, che ringrazio per tutto quello che ha fatto per la disciplina, ha deciso di smettere con la sua attività da Allenatore Responsabile. Inoltre ho iniziato anche a collaborare con i fondisiti dello ski college Bachmann di Tarvisio, un’importante realtà che vanta atleti provenienti da ogni parte d’Italia. Essendo Istruttore Nazionale sono anche a disposizione dei vari collegi regionali per la formazione e l’aggiornamento dei maestri di sci di fondo”.
Quali sono i tuoi incarichi e il tuo ruolo per la Fisi Fvg ?
“Dal giorno della mia elezione come consigliere tecnico mi è stato assegnato dal Presidente Fontana l’incarico di Direttore Tecnico della disciplina del biathlon. Da li è partito il mio lavoro alla ricerca dei tecnici che potevano far proseguire e crescere il movimento in regione. Assieme a Del Fabbro Maurizio, storico coordinatore della disciplina, ci siamo avvalsi della buona volontà e della forte motivazione dei giovani Enrico Tach (responsabile al tiro), Piller Ronner Daniele, Mozzi Filippo, Magi Raffaele, Romanin Giovanni, Mozzi Eugenia, De Santa Flavio, Rupil Gianni, Pittin Riccardo e Vuerich Gregorio. Un team molto allargato di tecnici di tiro e skiman che si alternerà al seguito dei nostri ragazzi a seconda dei propri impegni lavorativi e di studio”.
Pensi che sia la stagione giusta per il riscatto della nazionale di sci di fondo o bisognerà aspettare ancora qualche anno ?
“Con Sepp Chenetti alla guida tecnica del movimento siamo sicuramente in ottime mani. Se gli sarà permesso di lavorare con serenità, e con le persone giuste, già dalle prossime Olimpiadi potremmo tornare ad avere le grandi soddisfazioni che la disciplina ha già regalato in passato. Però qualche bel risultato potrebbe già uscire anche quest’anno…”.
Da chi ti aspetti di più tra gli azzurri del fondo e per il biathlon, su chi scommetteresti ?
“Penso che Francesco De Fabiani sia una promessa veramente importante, a tecnica classica Didi Noeckler farà sicuramente grandi cose, così come Clara in pattinaggio, e Pellegrino nelle sprint. A livello femminile Agreiter e Piller in pattinaggio, De Martin a classico e Laurent e Vuerich nelle sprint sono una certezza. Molto forti anche le giovani Baudin e Sturz. E’ un team giovane e motivato e penso che nel prossimo quadriennio ci divertiremo”.
“Il Biathlon invece sta attraversando un ottimo periodo da un paio di anni e continuerà a essere tale per il futuro prossimo, considerato il fatto che la maggior parte degli atleti di punta devono ancora finire di maturare completamente. Ho visto il lavoro svolto da Dorothea Wierer a Forni Avoltri quest’estate e mi ha veramente impressionato, soprattutto per la grossa motivazione che in lei non avevo ancora notato. Ne vedremo delle belle…”.
In particolare ti chiedo un parere su Lisa Vittozzi, dal momento che la conosci bene, attesa alla prima stagione tra le senior.
“Lisa l’ho vista crescere fin dai tempi dell’aria compressa ed è uno di quei talenti che non nascono spesso dalle nostre parti. Bisogna stare molto attenti a gestirla perché ha una voglia di fare impressionante. E’ sicuramente in buonissime mani dal momento che Inderst, Vuillermoz e Ponza non sono gli ultimi arrivati essendo molto preparati e ricchi di esperienza. Sono certo che nel giro di 5-6 anni sarà una delle reali protagoniste del circuito di Coppa del Mondo. Per quest’anno mi accontenterei di qualche bella medaglia ai Mondiali junior e una stagione di buon livello in IBU Cup”.
Qual è l’obiettivo dei tuoi ragazzi nella Coppa Italia ? Come è andata la preparazione e questo ultimo ritiro in Val Martello?
“Dai miei ragazzi mi aspetto l’impegno massimo, voglio vederli decisi e vogliosi di fare, pretendo di vedere in loro gli occhi della tigre (cit. Rocky 3), poi i risultati arriveranno da soli. La preparazione è filata liscia, abbiamo lavorato molto bene, anche se purtoppo siamo partiti un po’ tardi per le elezioni regionali della FISI. L’ultimo raduno, che è stato il primo in assoluto al di fuori del Centro Federale di Forni Avoltri, è andato alla grande. Abbiamo trovato ottime condizioni metereologiche e siamo riusciti a svolgere un grosso numero di ore sul mezzo specifico combinato al tiro, lavoro che in questo periodo di preparazione è a dir poco fondamentale”.
In che modo ti coordini con Eugenia Mozzi e gli altri ragazzi al servizio del comitato?
“Come già precedentemente detto ci gestiamo le presenze agli allenamenti e alle gare in base ai propri impegni lavorativi e di studio. Eugenia ha da poco iniziato gli studi in Fisioterapia, quindi si sta solamente occupando delle sedute coi ragazzi dell’aria compressa che si svolgono nei weekend. La passione per il biathlon è ancora grandissima sia per lei che per gli altri giovani che hanno da poco iniziato quest’esperienza, quindi ci sono tutte le carte in regola per svolgere un ottimo lavoro”.
Tuo fratello Nicola sembra in gran forma in vista di questa stagione, l’ultima tra gli juniores. Dal tuo punto di vista, con dei buoni risultati, potrebbe ottenere la possibilità di continuare la sua attività sportiva?
“Sinceramente lo spero tanto, è sempre stato molto sfortunato e non è mai riuscito a dimostrare il suo valore reale. Quest’anno è libero dagli impegni scolastici e si sta concentrando solamente sugli allenamenti. Ha fatto un grosso salto di qualità sia a livello di maturazione psicologica che sul tiro. Deve solo star tranquillo e non farsi prendere da nessun tipo di ansia da prestazione”.
Foto: pagina Facebook Mirco Romanin
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